Finti Måneskin per pubblicizzare una finta mozzarella italiana. Il caso della Lettonia
L'Italian Sounding varca i confini dell'alimentare: un'azienda lettone sfrutta l'immagine dei Maneskin per pubblicizzare la sua mozzarella.
L'Italian Sounding varca i confini delle specialità italiane e abbraccia in una sola volta un tesoro italiano come la mozzarella, imitata in ogni Paese, e l'esplosiva fama della band che ha trionfato a Sanremo e all'Eurovision, i Måneskin, ad oggi il gruppo italiano più ascoltato al mondo.
È il caso di un'azienda della Lettonia, che per pubblicizzare la sua mozzarella (che nulla ha a che fare con il nostro Paese, dalla materia prima alla produzione) ha ingaggiato degli attori palesemente sosia dei Måneskin, vestiti nello stile riconoscibile (ma inimitabile) della band.
Lo scopo è chiaro, sfruttare l'italian sounding, ovvero il richiamo all'italianità del prodotto e dei personaggi in questione, per avvalersi della notorietà dei nostri prodotti e valori, e in questo modo incrementare le vendite.
La notizia però sta facendo scalpore, in negativo, e il tentativo di sfruttare la notorietà di talenti tutti italiani si è rivoltato contro l'azienda lettone, che rischia di dover rispondere di fronte a un tribunale per questa scelta di marketing a dir poco azzardata.
Azioni come lo sfruttamento della fama di un prodotto tradizionale o di personaggi dello spettacolo fanno pensare che l'azienda che le perpetra non abbia poi molto da offrire ai consumatori. "Tik labi ka Italija" recita il claim, buono come in Italia (ne dubitiamo) e sicuramente non fatto in Italia, dove la mozzarella può vantare tradizione e retaggi antichi, arte nella preparazione e severi controlli di qualità.
Quello dell'Italian Sounding è un problema che da anni i Consorzi e le Istituzioni italiane, in sinergia con i Paesi dove i prodotti italiani sono apprezzati (e per questo imitati), stanno affrontando con azioni legali e campagne di promozione verso il consumatore finale. Le une volte ad arginare le insidie delle aziende pronte a tutto pur di incrementare i guadagni, le altre allo scopo di rendere i consumatori esteri in grado di riconoscere i veri prodotti italiani, di qualità garantita e certificata, evitando così le truffe.
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