Glifosato, la Commissione Ue propone la proroga fino al 2033
La Commissione europea ha proposto di estendere l'autorizzazione all'uso del glifosato nell'Unione europea per i prossimi dieci anni
La Commissione europea ha proposto di estendere l'autorizzazione all'uso del glifosato nell'Unione europea per i prossimi dieci anni. Questa decisione è stata presa nonostante l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'Organizzazione mondiale della sanità abbia classificato il glifosato come "probabilmente cancerogeno per l'uomo" nel 2015.
L'azienda Bayer, che produce il diserbante Roundup di cui il glifosato, erbicida non selettivo utilizzato in agricoltura, silvicoltura e giardinaggio, è principio attivo, sostiene che la sostanza è sicura. Bayer ha acquisito Roundup per 63 miliardi di dollari da Monsanto nel 2018 e da allora ha speso miliardi di dollari per una serie di cause legali negli Stati Uniti, che hanno portato a risarcimenti per centinaia di milioni di dollari a persone che hanno accusato l'azienda di aver causato loro il cancro.
La proposta della Commissione europea sarà sottoposta ai voti dei 27 membri dell'Unione europea il prossimo 13 ottobre. Per approvare la proposta è necessaria una maggioranza qualificata di 15 Paesi, in rappresentanza di almeno il 65% della popolazione della regione.
L'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha affermato di non aver individuato "aree critiche di preoccupazione" tali da impedire il rinnovo dell'approvazione. Tuttavia, il gruppo Pesticide Action Network Europe ha espresso "serie preoccupazioni" per la sicurezza del glifosato.
Il dibattito sull'uso del glifosato è complesso e controverso. Da un lato, il glifosato è un erbicida efficace che può essere utilizzato per aumentare la produttività agricola. Dall'altro lato, ci sono preoccupazioni per la sua potenziale cancerogenicità.
La decisione della Commissione europea di estendere l'autorizzazione all'uso del glifosato è stata salutata con favore da Bayer, ma è stata criticata da gruppi ambientalisti. Il voto dei 27 Stati membri dell'Unione europea il prossimo 13 ottobre sarà decisivo per il futuro di questo controverso erbicida.
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