Il Governo trova un accordo sulle concessioni balneari
Giovedì 26 maggio le forze politiche hanno trovato un accordo sulle concessioni balneari: tra i punti decisivi la concessione di un indennizzo ai gestori uscenti e la possibilità di spostare la gare in caso di "ragini oggettive"
Giovedì 26 maggio le forze politiche, dopo un percorso molto travagliato, hanno trovato un accordo sulle concessioni balneari, di spiagge, laghi, fiumi per l'esercizio di attività turistico-ricreative e sportive. Il dibattito andava avanti da mesi e aveva bloccato il DDL Concorrenza che ora, dopo il via libera, lunedì sarà in Aula al Senato.
Si stabilisce così che dal 1 gennaio 2024 tutti gli spazi deminiali dati in concessione tornano allo Stato che dovrà organizzare entro il 31 dicembre 2023, con garanzia di imparzialità e trasparenza, nuove gare. Tra i punti che hanno permesso l'approvazione della nuova regolamentazione, la possibilità dello slittamento fino ad un massimo di un anno delle concessioni in atto nel caso in cui vi siano "ragioni oggettive" che impediscano lo svolgimento delle gare. È stato comunque sottolineato che dovrà esserci necessariamente un atto motivato dell'autorità competente per la proroga: non sarà, insomma, molto semplice ottenerla se non in casi più che straordinari.
Altro tema che ha creato divisioni e rischiato di bloccare il DDL è quello degli indennizi ai gestori uscenti. I partiti non riuscivano a trovare un accordo sui criteri da adottare per risarcire chi lasciava la gestione: la risoluzione si è trovata con una delega al Governo che entro 6 mesi dovrà emanare un decreto attuativo fornendo i criteri per i rimborsi. Come spiega il Corriere della Sera, è certo già da ora che questo rimborso sarà erogato del concessonario che subentra nella gestione; per il vecchio è prevista anche "una premialità sia per l'esperienza tecnica e professionale già acquista sia nel caso in cui la concessione sia stata fonte di reddito nei 5 anni precedenti".
Raggiunto l'accordo è importante che entro sei mesi il Governo, come richiesto dall'Unione Europea, riorganizzi tutto il sistema delle concessioni: oltre a definire i criteri dei rimborsi dovranno essere mappate tutte le aree demaniali garantendo un equilibrio tra aree pubbliche e private. Per una maggiore partecipazione alle gare vi sarà la possibilità di dividere spazi unici in aree più piccole, che dovranno restare accessibili a tutti: non potranno esserci quindi muri o concelli che vietano l'accesso alla battigia. Altro punto importante è la facilità di accesso per le persone con disabilità che diventerà uno dei criteri per la partecipazione ai bandi. Si dovranno riformulare anche i canoni annui che saranno proporzionati al pregio naturale alla redditività dell'area, nonché al suo utilizzo per altre attività come quelle sportive, sociali o ricreative. La durata della concessione non verrà prorogata o rinnovata in automatico, come accadeva precedentemente.
La nuova normativa va a profilare quindi scenari del tutto inediti che di certo faranno sentire il loro peso; come vi avevamo anticipato in questo articolo, diversi rappresentati del turismo del mondo dell'ospitalità avevano espresso le loro perplessità rispetto all'articolo 2 del DDL Concorrenzo. Superato l'iter all'Aula sarà tempo per gli impreditori e per i gestori di studiare e valutare questo nuovo assetto.
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