Mosca ha preso il controllo delle filiali russe di Danone e Carlsberg
Legittimato da un decreto firmato da Putin e entrato in vigore nei mesi scorsi contro le aziende di paesi ritenuti ostili, il governo russo ha sequestrato i beni delle filiali locali di Danone e Carlsberg
Le filiali russe delle due multinazionali europee Danone e Carlsberg sono attualmente passate sotto il controllo dello Stato russo. Quest'azione che può sembrare paradossale avviene nel pieno della legalità; un decreto introdotto da Putin nei mesi scorsi consente al governo di decidere di sequestrare i beni di aziende di paesi ritenuti ostili. Si tratta, in soldoni, di una risposta alle sanzioni occidentali emanate di conseguenza dell'attacco all'Ucraina. Danone e Carlsberg avevano entrambe annunciato di voler uscire dal mercato russo proprio a seguito della guerra in Ucraina.
Nello specifico, Danone aveva annunciato l'avvio di un processo per il trasferimento del controllo effettivo della "Essential Dairy and Plant-based" (Edp) ovvero l'attività lattiero -casearia e vegetale della multinazionale in Russia. Carlsberg, invece, lo scorso 23 giugno aveva annunciato di aver firmato un accordo per la vendita del birrificio Baltika, la sua filiale locale. Il Gruppo fa sapere in una nota di non aver ricevuto alcuna informazione ufficiale su questa azione del governo russo e sulle possibili conseguenze sul processo di vendita. Nei mesi scorsi la stessa sorte era toccata a due aziende europee che si occupano di energia. La situazione appare molto tesa e poco chiara anche ai vertici delle multinazionali.
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