Il settore ittico colpito dalla pandemia: la denuncia di Alleanza Cooperative della pesca

Alleanza Cooperative della pesca rende nota la situazione della pesca italiana: la domanda si è ridotta del 50% e dal Governo gli aiuti tardano ad arrivare.

13 Maggio 2020 - 01:30
Il settore ittico colpito dalla pandemia: la denuncia di Alleanza Cooperative della pesca
In questo momento in cui l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d'informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento. L’effetto dell'emergenza sanitaria, nonostante l'inizio della Fase 2, continua a colpire duramente il settore ittico. Alleanza Cooperative della pesca fa sapere, infatti, che la domanda si è ridotta di oltre il 50% e la flotta lavora a scartamento ridotto. E proprio quando ce ne sarebbe più bisogno, la politica di sostegno del Governo tarda a far sentire i suoi effetti: "la Cassa Integrazione in Deroga e il Fondo d'Integrazione Salariale - annuncia Alleanza Cooperative in una nota - ancora non arrivano nelle tasche dei pescatori dipendenti, mentre quelli autonomi sono ancora esclusi da qualsiasi sostegno. Le imprese non ricevono liquidità dalle banche che considerano non sufficienti le garanzie offerte dallo Stato. Su questo sfondo sono due i salvagenti di cui potrebbe usufruire il settore, ovvero il fondo ex Art 78 del Cura Italia e i fondi europei del FEAMP già modificati ad hoc per indennizzare chi si è dovuto fermare per l’emergenza. Purtroppo entrambi richiedono Decreti Ministeriali che tardano ad arrivare e che comporteranno tempi non brevi, sia per passaggi burocratici contenuti nella norma (intesa della Conferenza Stato-Regioni) sia perché proprio in questo periodo il Direttore Generale della Pesca e dell’Acquacoltura non è nel pieno dei suoi poteri, e questo non aiuta". "Inesistente il confronto con la categoria - prosegue Alleanza Cooperative - e qualsiasi consultazione con le Associazioni professionali. Vanno inoltre a rilento le istruttorie sulle domande di pagamento del fermo pesca effettuati nel 2018 e 2019 che per essere accelerate richiederebbero solo un irrobustimento, anche temporaneo, dell’organico come chiesto da tempo dall’Alleanza".
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