In autunno ritorna a tavola il bollito
Muscolo, pancia, biancostato, reale, lingua, musetto, gallina e altro, accompagnati da salse, brodo e servito col carrello: è il trionfo del bollito, specialità autunnale che, con i primi freddi, si trova nei ristoranti piemontesi piuttosto che in quelli veneti o bolognesi.
Ma non solo Italia perché il bollito nostrano sbarca anche a Londra grazie a Macellaio RC che ha inaugurato l'apertura domenicale a base di fassona piemontese proveniente dal macellaio di fiducia Oberto.
Il bollito racconta la storia di un’eccellenza italiana, facendo conoscere tagli di carne non molto diffusi; una scelta semplice che sembra raccogliere il consenso di molti italiani e turisti che apprezzano i piatti della tradizione.
Roberto Costa, ideatore del format Macellaio RC, che ha fatto perdere la testa ai londinesi e che da maggio stuzzica i palati di milanesi e turisti nel cuore di Brera, ha voluto il bollito come piatto della stagione autunnale, riprendendo quella tradizione diffusa in buona parte dell’Italia quando era la chicca, assai attesa, della domenica.
Passando a Bologna, invece, è possibile assaporare un bollito in vasocottura: a proporlo è Cristian Mometti nuovo chef del ristorante I Carracci del Grand Hotel Majestic "già Baglioni" che rilancia così il pranzo della domenica in chiave emiliana, riconfermandosi un luogo ricco di proposte gastronomiche e culturali tutte da scoprire e una location dove pranzare circondati da opere d’arte come gli affreschi dei fratelli Carracci, che adornano la sala del ristorante.
Nessuna destrutturazione dei pasti, nessun cibo mordi e fuggi anche se con il timbro di chef stellati, ma ritmi rilassati ed il gusto del bollito di una volta.
Mometti unisce la copertina di spalla, la guancia e il doppione, sempre di vitellone bianco dell'Appennino Centrale di pura razza Romagnola, la gallina, la lingua e la testina di vitello e il cotechino, accompagnati da salsa verde e rossa, mostarda cremonese, rafano e friggione, specialità bolognese la cui ricetta è stata depositata presso l'Accademia italiana della cucina.
Patate bolognesi, cipolle all'aceto balsamico tradizionale di Modena e peperoni agrodolci nel menù.
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