Istat: vendita al dettaglio in crescita. Timori da Federalimentare e Filiera Italia
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Federalimentare: "come industria alimentare abbiamo il dovere di andarci cauti"
I dati sulle vendite diffuse dall'Istat mostrano dinamiche inaspettatamente positive, in particolare per quanto riguarda il settore alimentare, che ha registrato un aumento del 2,3% in valore e del 1,9% in volume nel confronto gennaio 2019/2018. In relazione alle vendite totali del Paese registrate a gennaio, esso mostra una crescita aggiuntiva del +1% in valore e del +0,4% in volume.
"Sono numeri positivi - riconosce Vacondio, presidente di Federalimentare - ma come industria alimentare abbiamo il dovere di andarci cauti. Temiamo infatti che essi non siano la prima dimostrazione di una stabile ripresa economica, ma solo una fiammata, il frutto di un rimbalzo dopo il negativo andamento delle vendite di dicembre".
"Per sapere se questi numeri possano davvero significare qualcosa di positivo sul lungo periodo - continua Vacondio - è necessario aspettare i prossimi mesi, tenendo bene a mente una cosa: i consumi sono sempre strettamente legati all'andamento del PIL, che sta confermando la recessione tecnica emersa nel quarto trimestre 2018, con due flessioni congiunturali consecutive del -0,1%. Per il momento non è una recessione pesante - conclude il presidente - ma rischia di appesantirsi, e nel 2019 ci pone comunque all’ultimo posto, come dinamica del PIL, fra tutti i paesi della Comunità. Per questo, non possiamo permetterci previsioni ottimistiche".
Filiera Italia: "dati positivi, ma tutt’altro che consolidati"
L’Istat rileva un aumento delle vendite alimentari a gennaio 2019 dell’1,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, una crescita superiore alle vendite generali che per lo stesso periodo vedono un +1,5%.
“Dati positivi, ma tutt’altro che consolidati, tenendo in considerazione anche l’exploit dei discount che toccano a gennaio il 6,2%, più di due punti percentuali rispetto al consuntivo del 2018”, questo il commento di Luigi Scordamaglia, numero uno di Filiera Italia - nuova organizzazione che rappresenta il meglio del Made in Italy agroalimentare, oltre 50 brand dell’industria insieme a Coldiretti per l’eccellenza agricola.
“Importante in questo contesto - dicono ancora da Filiera Italia - l’entrata in vigore delle nuove regole sulle pratiche sleali che darà un giro di vite a abusi come le doppie aste al ribasso”.
“Perché la ripresa diventi strutturale - conclude Scordamaglia - poi attendiamo anche l’implementazione dell’estensione dell’indicazione di origine in etichetta che rappresenta una garanzia per la valorizzazione della filiera agroalimentare del Made in Italy, ponendo il consumatore in condizione di scegliere in maniera più consapevole”.