Kefir, la nuova bevanda apprezzata dagli italiani
Agli italiani piace il kefir di latte, una bevanda arrivata in occidente con la fama di avare un forte valore salutistico; del resto il nome deriva dalla parola armena "keif", ossia "benessere".
Il kefir, da poco tempo negli scaffali della grande distribuzione italiana, è cresciuto rapidamente nei consumi del Bel Paese. Le vendite toccano quest'anno i 5,4 milioni di euro ma si stima un aumento del 25% fino al 2023, basti pensare che rispetto al 2017 i consumi sono saliti del 327,7%.
La Russia è uno dei più grandi consumatori di kefir dove il mercato è considerato maturo. In Europa occidentale siamo, invece, in piena espansione (+12% l'anno).
Spicca l'Italia considerato il terzo mercato più promettente dopo Gran Bretagna e Olanda.
I dati Assolatte su report dell'agenzia Zenith Global, sottolineano come il kefir, dai comprovati effetti benefici per l'organismo umano, si sia inserito nel trend degli alimeni così detti detox.
Alla base della bevanda la fermentazione dei grani di kefir, agglomerati di lieviti e batteri benefici insieme a proteine e polisaccaridi.
La bevanda presenta quindi una grande varietà di microrganismi - come lattobacilli, lattococchi, batteri acetici e lieviti - che le donando il caratteristico gusto aspro leggermente frizzante.
Secondo diversi studi, l'ultimo dei quali pubblicato su Nutrition Review, la bevanda migliora la salute dell'apparato digerente, previene la crescita dei microrganismi che causano infezioni e cistiti, rafforza il sistema immunitario e svolge un effetto detox sull'organismo.
Il kefir si porta dietro anche una lunga storia: secondo la leggenda, Maometto avrebbe donato i primi grani di kefir agli avi dei montanari del Caucaso, che per questa ragione lo chiamarono “miglio del profeta”. Inoltre, l'abitudine di consumare latte è gia attestata ne Libro della Genesi, ma non risultano fonti che parlino esplicitamente del kefir. Una testimonianza di una bevanda simile si ha ne Il Milione di Marco Polo che afferma di aver incontrato durante il suo viaggio verso la Cina popolazioni caucasiche che consumavano Chemmisi, una bevanda originata dalla fermentazione di latte di giumenta, dal leggero tasso alcolico.
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