La Tressa, la nuova scommessa dello Chef Antonio Scarantino
Lo Chef Antonio Scarantino apre a Fano il suo secondo locale, La Tressa: un'osteria di pesce dove rivisita in chiave creativa piatti della tradizione
Lo chef di origini siciliane Antonio Scarantino, già alla guida del ristorante AlMare, apre a Fano il suo secondo locale, La Tressa.
La tressa, in dialetto fanese, è la tempesta d’estate che arriva all’improvviso, con il vento che soffia dal mare. “È la condizione metereologica più temuta da chi vive come noi sul mare. Ed è questo vento a ispirare la nostra cucina: naturale, autentica, semplice, eppure travolgente. Nell'anno della pandemia, abbiamo voluto sfidare la crisi battezzando un nuovo progetto che nasce per caso: volevo ridare vita alla bella struttura semi abbandonata e quasi fatiscente, a poca distanza dal mio attuale ristorante. Con la mia brigata ci siamo così lanciati in questa nuova avventura: una trattoria di mare dove proponiamo piatti semplici e gustosi, un posto per famiglie ed amici dove tornare e ritornare”.
[caption id="attachment_103878" align="aligncenter" width="700"] Antonio Scarantino[/caption]
La Tressa è un rifugio piacevole, in cui tornare spesso: un ambiente sapientemente arredato e illuminato, con un giardino esterno, dove mangiare vista mare e godere della brezza marina.
Una vera scommessa, in tempi di chiusure e grandi difficoltà tra restrizioni e voglia di ripresa, ma soprattutto una scelta coraggiosa dettata dal desiderio di proporre le classiche e intramontabili preparazioni della cucina delle mamme e delle nonne, fortemente identitarie, ma in chiave creativa.
Quindi, una trattoria di pesce con un approccio nuovo alle materie prime che vivono da sempre nei piatti della tradizione.
Mare e natura si fondono in un matrimonio di sapori semplici ma differenti: per esempio la classica panzanella o parmigiana che si sposano alla perfezione con alcuni tipi di pesce.
Il risultato è diverso dalla solita trattoria: vi sono proposte nuove, composte da accostamenti audaci di pesce ed un mix di verdure dell'orto o erbe spontanee, da sempre usate nella cucina povera, ma che insieme donano un forte impatto sensoriale per consistenza e sapori decisi.
Un esempio? Mazzancolle croccanti con fricandò, fusilli con tonno ma con aggiunta di Katsuobushi (tonno essiccato), ricciola in carpione, ginepro, mandorle e pinoli oppure alici con pane raffermo, pomodoro e basilico, crema di zucchine con ravioli di ricotta e crostacei, totanelli alla parmigiana, tagliere di pesci affumicati con pane furbo (incrocio tra piadina e pane) e composta di cipolle, calamari alla brace, pomodoro e bufala e l’immancabile fritto. Per finire l’emulsione di limone e basilico, il semifreddo con amaretti e squaglio di cioccolato, oppure il gelato di crema e salsa ai mirtilli, coltivati direttamente dallo chef.
Nel menu a scelta antipasti, primi, secondi con la possibilità di un menu degustazione “Di tutto un po'”: otto portate a 38 euro (tutto compreso). Dal martedì al venerdì è inoltre disponibile una proposta lunch, che parte da 19 euro a persona.
La trattoria La Tressa è aperta a pranzo: da martedì a domenica (dalle 12.00 alle 14.30) e a cena: da martedì a sabato (dalle 19.30).
Giorno di chiusura: lunedì.
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