Latte e disinformazione: gli italiani tra falsi miti e scarsa consapevolezza

Un’indagine di CremonaFiere rivela disinformazione e contraddizioni tra gli italiani sul latte, la sostenibilità e il benessere animale

9 Ottobre 2025 - 14:51
Latte e disinformazione: gli italiani tra falsi miti e scarsa consapevolezza

INDAGINI E RICERCHE - Il latte continua a essere al centro di polemiche, critiche e campagne di disinformazione che contribuiscono a creare confusione tra i consumatori. Tra fake news, credenze infondate e comunicazione poco trasparente, gli italiani finiscono spesso per conoscere poco del prodotto che consumano quotidianamente. È quanto emerge dall’indagine condotta dall’Osservatorio di CremonaFiere, realizzata nell’ambito delle Fiere Zootecniche Internazionali su un campione di oltre mille cittadini residenti nella provincia di Cremona.

Conoscenza e percezioni dei consumatori

La ricerca aveva un obiettivo chiaro: valutare il livello di consapevolezza dei consumatori su alcuni temi centrali per il comparto lattiero-caseario — dal benessere animale alla sostenibilità ambientale, passando per innovazione tecnologica, nutrizione, sicurezza alimentare, intolleranze e prodotti vegetali alternativi.
I risultati delineano un quadro preoccupante: gran parte delle convinzioni sul latte e i suoi derivati deriva più da miti e informazioni errate che da dati scientifici o verificati. Ne nasce un vero e proprio paradosso: opinioni forti, ma conoscenze deboli.

Contraddizioni tra valori dichiarati e comportamenti reali

Nonostante il 65% degli intervistati si dichiari sensibile al tema del benessere animale, solo il 5% accetta di pagare un piccolo sovrapprezzo — fino al 5% — per acquistare prodotti certificati in tal senso. Un’analoga contraddizione emerge sul fronte della sostenibilità: sebbene la gran parte del campione la consideri importante, l’80% non sarebbe disposto a sostenere economicamente filiere più sostenibili, e appena il 3% si mostrerebbe favorevole a un lieve aumento dei costi in nome dell’ambiente.

La confusione regna anche sul piano tecnologico: strumenti ormai diffusi negli allevamenti, come collari intelligenti, chip RFID o sistemi GPS, vengono spesso percepiti solo come mezzi per aumentare i profitti, piuttosto che come strumenti di miglioramento del benessere animale e della gestione aziendale. Alcuni partecipanti all’indagine arrivano persino a ipotizzare che i droni vengano impiegati per trasportare il cibo agli animali, un’idea che testimonia quanto la realtà del settore sia ancora poco conosciuta dal grande pubblico.

Disinformazione e sfiducia nella filiera

Anche i prodotti vegetali alternativi al latte sono circondati da una forte disinformazione: la maggioranza degli intervistati ignora le loro caratteristiche nutrizionali, allergeniche o etiche, nonostante il segmento sia in forte espansione e sempre più al centro del dibattito alimentare contemporaneo.

A completare il quadro emerge una diffidenza marcata verso allevatori e industrie di trasformazione, considerati da molti più attenti al profitto che alla qualità. Una percezione distorta ma radicata, che rivela un grave divario informativo e una crisi di fiducia tra i consumatori e la filiera lattiero-casearia.

Verso un confronto aperto e informato

L’Osservatorio di CremonaFiere ha annunciato che continuerà a monitorare queste dinamiche e presenterà tutti i dati raccolti durante l’evento “Il Gusto di Saperlo”, in programma il 28 novembre alle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona. Sarà un momento di confronto e approfondimento sui risultati dell’indagine, con l’obiettivo di stimolare un dibattito costruttivo tra i protagonisti del settore sulla necessità di garantire maggiore informazione e trasparenza ai consumatori.

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