L'industria delle bevande analcoliche lamenta la scarsità di CO2 per le bibite gassate, Coldiretti propone una soluzione
Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia, conferma la difficoltà di reperimento di CO2 sul mercato da parte di numerose aziende del settore, in particolare le PMI. La scarsa disponibilità di questa materia prima, essenziale per realizzare acqua e bibite gassate, è un ulteriore effetto dell’aumento dei costi dell’energia e delle difficolta di trasporto, che rendono più complessa la sua estrazione naturale e o la produzione industriale.
Il problema della sua disponibilità e prezzo si aggiunge ai costi di energia, plastica, alluminio, cartone e vetro che sono da mesi fuori controllo, mettendo a rischio la stagione estiva per molti operatori. A breve, poi, è in arrivo la Sugar Tax, che, con un incremento della fiscalità medio del 28%, rappresenta un ulteriore limite alla sostenibilità economica delle imprese del settore e della sua filiera.
“Le aziende che operano in Italia nel settore delle bevande analcoliche - dichiara Giangiacomo Pierini, Presidente di Assobibe - sono in un momento di estrema difficoltà. Ai rincari dei costi dell’energia, oltre 550% per le industrie che rappresento, a quello delle materie prime per i nostri packaging, si aggiungono problemi di reperimento di alcune materie prime, in particolar modo di anidride carbonica. In aggiunta alla difficoltà dei costi e della disponibilità di materie prime che ricordavo prima, le aziende che rappresento tra pochi mesi saranno tassate dalla sugar tax su tutti i loro prodotti (anche quelli senza zucchero), con inevitabili effetti sui prezzi – già in crescita in questo momento di esplosione dell’inflazione – e dunque sui volumi – conclude Pierini –. Chiediamo al Governo di agire almeno su questo, perché la tassa deve essere eliminata per dare un po’ di respiro alle aziende e provare davvero a ripartire””.
Assobibe rappresenta aziende di tutte le dimensioni 8il 64% sono PMI) su tutto il territorio, per un totale di 100 stabilimenti e 80 mila lavoratori diretti, 1 lavoratore nelle aziende di produzione genera 14 posti di lavoro indiretti (3 a monte e 11 a valle).
Dagli allevamenti bovini anidride carbonica per l’acqua minerale
Da Coldiretti Torino, però, arriva una soluzione in risposta al problema sollevato in prima battuta da Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant'Anna, con una nota stampa. "Gli allevamenti animali possono dare una grossa mano per tamponare la carenza di anidride carbonica. - Afferma Coldiretti Torino e spiega - "Se gli allevamenti conferiscono gli effluenti animali a un impianto per la produzione di biometano liquido, l’anidride carbonica viene liquefatta pura al 100% e diventa utilizzabile per il mercato delle bollicine e della conservazione dei cibi sottovuoto". Coldiretti Torino cita l'esempio del moderno impianto di Candiolo, alle porte del capoluogo piemontese. "Qui, annesso all’allevamento di frisone dell’azienda Vanzetti, a pochi chilometri da Torino, alle porte del parco di Stupinigi , i soci della cooperativa conferiscono le deiezioni di oltre 2.500 bovini, suddivisi in 45mila tonnellate di liquami e 14mila tonnellate di letame l’anno. Con l'aggiunta di colture dedicate da secondo raccolto in misura inferiore al 50% grazie ai processi di digestione e separazione si arriva a produrre metano che presenta una purezza superiore al metano fossile. Il metano viene liquefatto a rigide temperature per diventare Gas naturale liquefatto trasportabile e puro al 99%. Però, prima di produrre metano, nel processo di refrigerazione il bioreattore di Candiolo separa proprio l’anidride carbonica. Anche questa viene liquefatta, a temperature intorno ai -40 gradi, rendendola così priva di impurità e trasportabile con cisterne. Una fornitura inaugurata appena nel 2021". L’allevamento, con questi processi, non solo non inquina più ma diventa addirittura produttore di materie prime non alimentari di cui c’è una carenza estrema: concime, metano e anidride carbonica. Coldiretti Torino conclude la nota stampa dicendosi "disponibile ad aprire tavoli di concertazione con tutti i soggetti interessati a creare un vero e proprio Progetto di Filiera dell'anidride carbonica prodotta da allevamenti".
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