Lo stato dell'arte della Ristorazione Scolastica. Cosa chiedono i Comuni al servizio mensa?
Stato dell’arte e richieste dei Comuni italiani su prodotti e servizi nelle mense scolastiche nell’indagine UBM Consulting per Camst Group.
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Abitudini alimentari sane ed equilibrate è l’aspetto valoriale più alto attribuito alla refezione scolastica nell’indagine affidata a UBM Consulting da Camst Group per valutare lo stato dell’arte e le richieste dei Comuni italiani su prodotti e servizi nelle mense scolastiche. L’indagine è stata condotta su un campione di circa 1.100 comuni, con oltre 10.000 abitanti, attraverso l’invio di questionari e la raccolta di 105 interviste sul campo (in rappresentanza di poco più di 5 milioni di persone, 8,5% della popolazione italiana).
Vari gli obiettivi sottesi all’indagine: conoscere gli aspetti valoriali attribuiti alla ristorazione scolastica; individuare sia il menù ideale sia le modalità di servizio preferite per la somministrazione del pasto; verificare l’importanza attribuita all’educazione alimentare e allo spreco in sede scolastica.
L’indagine ha registrato un livello di soddisfazione sul servizio di refezione scolastica da parte delle amministrazioni pubbliche mediamente alto nel suo complesso e, oltre all’importanza attribuita alla promozione di abitudini alimentari sane ed equilibrate, la refezione è vista come un’occasione di convivialità e socializzazione, uno strumento per la prevenzione di condizioni di sovrappeso e patologie croniche, oltre che un momento di educazione al gusto e di valorizzazione delle tradizioni locali.
Dal punto di vista delle materie prime nei menù, sono state ritenute maggiormente importanti: frutta e verdura di stagione, carne senza antibiotici e prodotti di origine animale non provenienti da allevamenti intensivi. A seguire, l’utilizzo di prodotti a Km/0, a filiera corta e DOP/IGP e, relativamente alla refezione curata da Camst, di alimenti a basso contenuto di grassi e di prodotti tipici del territorio.
Relativamente alle tipologie di menù privilegiati, quello strutturato in modo classico (primo + secondo + contorno) rimane il più richiesto. E’ stato registrato un apprezzamento per le giornate con menù dedicati alla tradizione locale, a piatti o preparazioni a base di proteine vegetali e, specificatamente ai comuni serviti da Camst, giornate con menù strutturati con piatti unici e con menù dedicati a preparazioni etniche.
Per una maggiore educazione alimentare dei giovani, un comune su due, ha realizzato o sta portando avanti attività ludico-didattiche di promozione dei temi di educazione alimentare. Sempre un comune su due ha intenzione di attivare lezioni/incontri sulla sostenibilità ambientale dei principali alimenti e lezioni/incontri sui metodi di produzione dei piatti che vengono consumati in mensa.
Per ridurre gli sprechi della cucina, tre comuni su quattro, hanno sostituito merende e spuntini con frutta o altre proposte leggere per favorire il consumo del pasto principale. La rilevazione degli scarti e lezioni/incontri sullo spreco alimentare risultano essere le principali attività avviate per educare alla riduzione degli sprechi.
Infine, le certificazioni e il monitoraggio della soddisfazione del servizio, sono gli elementi ritenuti maggiormente importanti per l’attuale servizio di refezione scolastica.
Camst, cooperativa nata nel 1945 a Bologna, ogni giorno, porta la qualità della sua ristorazione nelle scuole, nelle aziende, negli ospedali, nelle fiere, nei centri commerciali e nelle città, in Italia e all’estero (Spagna, Danimarca e Germania, Svizzera). Unisce al gusto della tradizione culinaria italiana, l’innovazione di una realtà moderna, in continua evoluzione: una realtà che ha radici nel passato, ma guarda sempre al futuro. Nel 2017 Camst Group ha ampliato i propri servizi al facility management per offrire ai clienti un servizio completo. Il gruppo ha un fatturato aggregato di 542 milioni di euro, 15 mila dipendenti e 66 milioni di pasti (dati 2020).
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