Nasce Amarcord IGA: Italian Grape Ale. Quando la birra incontra il vino

18 Dic 2018 - 04:30
È nata Amarcord IGA, un nuovo modo di bere la birra. Birra Amarcord, Podere Vecciano e Cooperativa Luppoli Italiani sono le tre eccellenze della Romagna che hanno realizzato una nuova birra che unisce l’arte birraia e la tradizione enologica. Nata grazie alla creazione del mastro birraio di Birra Amarcord Andrea Pausler e del vignaiolo di Podere Vecciano, Davide Bigucci, con i Luppoli della Cooperativa Luppoli Italiani di Ravenna, Amarcord IGA è dunque il connubio tra tre aziende di Romagna che incontrano un birrificio polacco, il Birrificio Pinta, che ha voluto esportare in Polonia un eccellente prodotto Made in Romagna. Questa birra esclusiva, disponibile da oggi presso l’Italian Amarcord Gourmet Pub di Riccione in edizione limitata, è stata prodotta infatti grazie ai luppoli coltivati dalla Cooperativa Luppoli Italiani di Ravenna (un progetto della Cooperativa Terremerse), ma anche da una selezione di luppoli provenienti dalla Polonia grazie alla collaborazione tra il birrificio Amarcord e il Birrificio Pinta di Zywiec, città dove viene prodotta la birra più famosa della Polonia. L’accurata selezione di luppoli unita al mosto di un vitigno del Sangiovese Podere Vecciano hanno dato vita ad una birra rosè con le caratteristiche note di vino e frutta rossa che si ritrovano poi nel sapore fragrante e morbido. “Amarcord IGA è ancora una volta la manifestazione del nostro amore per la Romagna – ha dichiarato Andrea Bagli, titolare insieme alla sorella Elena di Birra AmarcordRappresenta il legame con le nostre radici e le eccellenze del territorio, che siano tradizionali mestieri o i frutti di quel mestiere. C’è in questa produzione oltre alla passione anche la competenza, quella del nostro birraio Andrea Pausler e dell’enologo Davide Bigucci che insieme a noi hanno scelto di celebrare la Romagna. Abbiamo scelto inoltre di avere dei compagni di viaggio che portassero poi questa produzione lontano. Ecco perché per la seconda volta abbiamo deciso di creare una collaborazione con il Birrificio polacco Pinta”. Per questo progetto sono stati rispettati i tempi del vigneto. Si sono infatti attese le condizioni climatiche ideali e l’adeguata maturazione dei grappoli. Le uve di Sangiovese sono state portate rapidamente nel birrificio Amarcord. Il mosto di Sangiovese è stato aggiunto a freddo al mosto di birra, per poter mantenere le caratteristiche organolettiche la fragranza di un prodotto agricolo così delicato. “Ho selezionato la stessa uva che utilizziamo per fare il nostro Sangiovese Rosé Brut (bio), - ha spiegato Davide Bigucci titolare del Podere Vecciano - era l’uva migliore per questo progetto. La mia idea era quella di impiegare un vitigno autoctono, per una birra fortemente legata al nostro territorio, ma al tempo stesso volevo la sicurezza di un’uva che avrebbe potuto dare una certa fragranza e morbidezza (caratteristiche che abbiamo poi ritrovato nel mosto), ed ero certo di quella partita proprio perché la impieghiamo già nel nostro Sangiovese Rosé Brut. Volevo un’uva dalla buona maturazione e buon equilibrio, con una determinata fragranza e freschezza che si potessero esprimere e abbracciare pienamente il mosto di birra”. Mosto di birra e mosto di vino freschi, hanno una lenta metamorfosi ad opera dei lieviti. Una fermentazione ibrida con un ceppo enologico e successivamente con uno selezionato nel birrificio romagnolo, che ha dato origine alla Amarcord IGA, una birra unica e sorprendente. Amarcord IGA è stata realizzata con una massiccia dose di mosto di Sangiovese di Romagna, che ha donato il colore rosa e le fresche, fruttate note dell’uva e del vino, arricchite da un profilo luppolato fine ed elegante. Il tutto coronato dalle note di crosta di pane dei malti d’orzo chiari. Durante le feste natalizie Amarcord IGA sarà disponibile in una raffinata confezione regalo che viene accompagnata da una poesia di Giovanni Pascoli: “Già m’accoglieva in quelle ore bruciate sotto ombrello di trine una mimosa, che fioria la mia casa ai dì d’estate co’ suoi pennacchi di color di rosa”.
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