Piccoli comuni, il tesoro dei prodotti tipici italiani
In Italia i prodotti gastronomici che si fregiano di un marchio certificato (DOP o IGP) sono 293 e ben 270 di essi, ovvero il 92% della produzione totale, nascono in piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti.
Lo rivela uno studio condotto da Coldiretti e dalla fondazione Symbola, presentato a Roma a Palazzo Rospigliosi nel corso del convegno “L’Italia delle qualità e della bellezza sfida la crisi”.
In Italia vi sono 5.567 piccoli comuni, al di sotto dei cinquemila abitanti, dove vivono, nel complesso, 10 milioni di italiani. Un patrimonio conservato nel tempo dalle 279mila imprese agricole presenti nei piccoli Comuni con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.
Il contributo dato dai piccoli comuni al Made in Italy dei cibi coinvolge il 17,2% delle aziende in Italia e sviluppa un fatturato annuo di quasi 14 miliardi di euro che lega così economia e territorio.
Il Piemonte è la regione con il maggior numero di piccoli comuni (1067) seguito da Lombardia (1.055) e Campania (338), ma in percentuale la più alta densità spetta a Valle d'Aosta (99%) e Molise (92%).
I piccoli comuni garantiscono la produzione di tutti i 52 formaggi a denominazione, del 97% dei 46 oli extravergini di oliva, del 90% dei 41 salumi e dei prodotti a base di carne, dell'89% dei 111 ortofrutticoli e cereali e dell'85% dei 13 prodotti della panetteria e della pasticceria Ma grazie ai piccoli centri è garantito anche il 79% dei vini più pregiati.
Dai tesori enogastronomici custoditi nei Piccoli Comuni dipendono molte delle opportunità di lavoro dei 3,9 milioni di giovani under 40 che hanno scelto di non abbandonare gli antichi borghi.
“I Piccoli comuni – ha affermato il presidente di Symbola Ermete Realacci – non sono un peso ma una straordinaria opportunità per l’Italia: un’economia più a misura d’uomo che punta su comunità e territori. Possiamo competere in un mondo globalizzato se innoviamo senza cancellare la nostra identità, se l’Italia fa l’Italia.”
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