Rapporto Ismea-Qualivita 2019: i prodotti Dop e IGP che crescono di più
Il terzo e ultimo focus del XVII Rapporto Ismea-Qualivita approfondisce l'andamento dei prodotti Dop e Igp italiani. In testa i formaggi con un valore di 4,1 miliardi di euro

Il terzo e ultimo focus del XVII Rapporto Ismea-Qualivita approfondisce l'andamento dei prodotti Dop e Igp italiani suddividendoli per categorie.
Sono i formaggi, gli ortofrutticoli e gli oli a registrare una maggiore crescita. In testa i formaggi con 4,1 mld €.
Il comparto dei prodotti a base di carne DOP IGP vale 2,0 miliardi di euro alla produzione (-1,1% su base annua) e 4,8 miliardi al consumo (+2,9%), con una produzione certificata di 204mila tonnellate in crescita del +2,5%. Lieve calo per l’export a -1,9% per un valore di 569 milioni.
Emilia-Romagna regina indiscussa del comparto, con Parma che traina (896 mln €), seguita nella classifica provinciale da Udine (309 mln €), Sondrio (232 mln €) e Bolzano (109 mln €). Al Prosciutto di Parma DOP (824 mln €), seguono il Prosciutto di San Daniele DOP (307 mln €) e la Mortadella Bologna IGP (296 mln €). Nella “top ten” dei prodotti per valore, buone crescite soprattutto per il Prosciutto di Norcia IGP, la Coppa di Parma IGP e il Prosciutto Toscano DOP.
Una produzione certificata DOP IGP di oltre 380mila tonnellate per un valore all’origine di 324 milioni di euro (+8,0% su base annua) e di 714 milioni al consumo (-17%): risultati condizionati dalla severa flessione del raccolto delle mele nell’arco alpino. Cresce infatti in doppia cifra il valore alla produzione e al consumo per quasi tutte le altre principali produzioni IG: sale la frutta in guscio con la Nocciola del Piemonte IGP e il Pistacchio Verde di Bronte DOP e ottimo trend per il Melone Mantovano IGP.
L’export vale 223 milioni di euro e tra i prodotti più esportati spiccano la Mela Alto Adige IGP, la Mela Val di Non DOP, l’Arancia Rossa di Sicilia IGP e la Melannurca Campana IGP.
Bolzano guida la classifica regionale, seguita a distanza da Trento, Cuneo, Catania e Siracusa.
Una produzione di 90,7 milioni di litri di aceto balsamico certificato DOP IGP: un distretto concentrato nelle province di Modena e valore alla produzione operatori DOP IGP Reggio nell’Emilia, per un prodotto che (fra DOP e IGP) vale 369 milioni di euro alla produzione e 930 milioni al consumo.
Il settore degli Aceti Balsamici a IG esporta circa il 92% della produzione, per un valore di 843 milioni di euro e un peso del 24% dell’export totale del settore IG Food.
L’Aceto Balsamico di Modena IGP da solo vale 363 milioni all’origine e raggiunge gli 834 milioni all’export, anche se mostra uno stop per la produzione (-7,0%) dopo due anni consecutivi di crescita. Registra trend vicini al +10% per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, che arriva a valere 5,1 milioni alla produzione, 22,4 milioni al consumo e 8,6 milioni all’export.
Forte di una produzione complessiva 2017/2018 particolarmente abbondante, anche i volumi certificati 2018 hanno mostrato una crescita significativa: oltre 12.500 tonnellate di olio certificato DOP IGP (+22%), per un valore alla produzione di 86 milioni di euro (+18%) e 144 milioni di euro al consumo (+21%). Cresce anche l’export che raggiunge i 62 milioni di euro (+11%).
Puglia e Toscana guidano la classifica regionale con un valore simile (vicino ai 25 mln €), seguite da Sicilia (13,8 mln €), Liguria (5,7 mln €) e Umbria (4,6 mln €).
Il Toscano IGP e il Terra di Bari DOP sono i due prodotti che guidano il settore con un valore alla produzione di circa 22,5 milioni ciascuno: seguono il Val di Mazara DOP, il Riviera Ligure DOP, l’Umbria DOP e il Garda DOP.