Rapporto Svimez: la Mozzarella di bufala campana Dop vale 1,2 miliardi di euro
La Mozzarella di bufala campana Dop genera un giro d'affari di 1 miliardo e 218 milioni di euro. È quanto emerge dallo studio di Svimez sull’impatto socio-economico della filiera bufalina
Il fatturato delle imprese della filiera è stato pari, nel 2017, a 577 milioni di euro con una media di 9,3 mln per impresa, e ogni euro di fatturato dai soci del Consorzio ne crea 2,1 nel sistema economico locale.
La filiera dà lavoro a 11.200 persone, cioè l'1,5% dell'occupazione nelle province di Caserta e di Salerno, in 90 aziende, che incidono per l'1,4% sul Pil totale delle due province.
Redditività e propensione all’export completano la fotografia di un settore in controtendenza rispetto alle difficoltà del Sud Italia: quello della Mozzarella Dop si presenta come il primo distretto agroalimentare del Mezzogiorno.
Svimez ha rilevato una forte vocazione all’export dei produttori di mozzarella di bufala campana. In base ai dati del Consorzio, nel 2018, le vendite in Italia sono state pari al 67,29% e all’estero al 32,75%.
In Italia la crescita dei consumi ha riguardato soprattutto il Nord Ovest, con un +3%. All’estero, i mercati di sbocco principali sono: Germania, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Spagna, Svizzera, con un recente forte incremento nei Paesi Bassi, ai quali si aggiunge un nuovo interesse da parte di mercati emergenti dell’Est, come Ungheria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina, Romania e, soprattutto, Polonia. Secondo l’ultima pubblicazione del “Monitor dei Distretti” elaborato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo di maggio 2018, il valore delle esportazioni di mozzarella di bufala campana nel 2017 è stato pari a 262 milioni di euro, con una crescita quasi del 9% rispetto ai 241 milioni dell’anno precedente.
In base ai dati del Consorzio, in 25 anni, la produzione di mozzarella di bufala campana Dop è più che quadruplicata, passando da 115 mila a 494 mila tonnellate, con una crescita media annua del 6%. La produzione è fortemente concentrata nelle province di Caserta (circa il 62% nel 2018) e Salerno (circa il 30%), con quantità residuali prodotte nel Basso Lazio (5%) e nelle province di Napoli (2%) e Foggia (1%).
Va tenuto presente, come rimarcato da Svimez, che i benefici economici riflessi nel territorio circostante non si limitano alle sole imprese attive nella produzione della mozzarella di bufala campana, ma riguardano, con intensità differente, l’intera filiera, per la maggior parte localizzata in prossimità delle imprese aderenti al Consorzio.
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