René Redzepi annuncia la chiusura del Noma di Copenaghen
Nel 2024 il Noma di Copenaghen, così come lo conosciamo, cesserà di esistere. Nel 2025 nascerà il Noma 3.0, un grande laboratorio di sperimentazione per la creazione di nuovi prodotti e gusti che faranno il giro del mondo
Il Noma di Copenaghen chiuderà nel 2024 e cambierà nuovamente pelle. L’annuncio del nuovo corso del templio della ristorazione contemporanea, considerato tra i migliori ristoranti al mondo più volte in cima alla classifica dei The World’s 50 Best Restaurants, arriva tramite i social. Come ha dichiarato lo chef René Redzepi il Noma cesserà di esistere come un ristorante tradizionale e diventerà, piuttosto, un grande laboratorio di sperimentazione per creare nuovi gusti, nuovi prodotti e nuovi piatti che faranno il giro del mondo tramite dei pop up store.
Questa decisione è stata presa dallo chef non più convinto della sostenibilità – “economica ed emotiva” – dell’alta cucina: il Noma richiede un numero elevato di dipendenti (circa 100) e di ore di lavoro, per il mantenimento di un alto standard di qualità. Al contempo era però necessario mantenere i prezzi relativamente accessibili per i clienti; tutto questo secondo Redzepi non era più fattibile, tanto da spingerlo a ripensare, per una seconda volta, la natura del suo ristorante. Ricordiamo infatti che già nel 2016 il Noma fu chiuso per poi riaprire in una zona più verde della capitale danese con una nuova identità che ha fatto la storia della ristorazione mondiale.
Il Noma, grazie allo stile dello chef Redzepi, definito New Nordic, ha avuto una grande influenza diventando un punto di riferimento e un modello per molti professionisti e attraendo clienti da tutto il mondo (con liste di attesa anche di un anno): la sua offerta si basa su ingredienti locali rielaborati con lunghe lavorazioni – come la fermentazione, vera specialità del ristorante - pensate per esaltare i sapori e con piatti dalle forme originali.
Come si legge nell’annuncio, nel 2025 il termine ristorante non sarà più sufficiente a definire l’identità del Noma 3.0. Servire i clienti sarà solo una parte del nuovo lavoro: la maggior parte del tempo sarà speso ad esplorare nuovi progetti e a diffondere idee e prodotti nuovi che, di certo, continueranno a non passare inosservati e a influenzare cuochi e cucine anche fuori dalla Scandinavia.
René Redzepi. Photo Credit World Economic Forum
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