Tenuta Cavalier Pepe a Vinitaly 2024: sotto i riflettori l'impegno in cantina e in vigna
Tenuta Cavalier Pepe presenta a Vinitaly la sua gamma di vini che, per la loro importante struttura e complessità riflettono il suo impegno in vigna e cantina
Tenuta Cavalier Pepe, azienda irpina, tra le Top 100 del World’s Best Vineyards, tra le migliori destinazioni mondiali dell’enoturismo e le 100 cantine più belle e accoglienti al mondo partecipa al Vinitaly 2024 al Padiglione B Regione Campania, Area Irpinia, Stand 63-64-96-97, per proporre agli addetti ai lavori la sua gamma di vini a vocazione irpina.
Particolare attenzione è dedicata a Taurasi Opera Mia Taurasi DOCG, La Loggia del Cavaliere Taurasi Riserva DOCG, tra i più premiati, e Appio Campi Taurasini DOCG, affinato in anfora. Sono questi i vini che, per la loro importante struttura e complessità, riflettono maggiormente l’incessante impegno in cantina e in vigna.
Infatti, l’azienda da sempre impiega pratiche e protocolli sostenibili mirati a salvaguardare la variabilità genetica intra-varietale e a conservare la “memoria” del territorio, preservando le “vigne storiche” di famiglia.
In particolare, la selezione massale, adottata per l’impianto dei nuovi vigneti, è una pratica che testimonia l’impegno della Tenuta Cavalier Pepe nel tutelare la biodiversità e la qualità delle uve.
L’azienda si avvale di esperti del settore come i “Vivai Moroni” che selezionano ed isolano le migliori piante di Aglianico, Coda di Volpe, Fiano e Falanghina, scegliendo le marze per le barbatelle o per innestarle, direttamente in campo, su portainnesto, con la consulenza di Marc Birebent di Worldwide Vineyards. Inoltre, la propagazione tramite l’innesto a gemma permette alle piante di vivere più a lungo ed in modo più sano.
A tal proposito, Milena Pepe, produttrice di Tenuta Cavalier Pepe, commenta: “Sono più di 10 anni che utilizziamo la selezione massale per salvaguardare il patrimonio genetico delle nostre vigne storiche; queste vigne hanno un valore inestimabile, perché completamente adattate al terroir. Rappresentano l'identità del luogo, conservando la tipicità delle varietà. Con questa pratica, si ottengono piante con diverse caratteristiche fisiologiche e produttive, trasferendo alle vigne giovani il potenziale genetico di adattamento al territorio e le caratteristiche della varietà. L’obiettivo è garantire la longevità delle piante, consentendo lo sviluppo di un ampio e profondo apparato radicale che ne migliora l'equilibrio e che si traduce in un vino più armonico con maggiore profondità.”
Inoltre, la Tenuta, con i suoi 70 ettari di vigneti e 12 ettari di oliveti, si impegna a limitare l'utilizzo di fitofarmaci e diserbanti, utilizzando pratiche naturali, come il sovescio, per la concimazione del terreno e rinunciando all'uso di insetticidi. Massima è la cura in cantina, dove gli interventi sono minimi, osservando l'andamento naturale che porta l'uva a diventare vino e impattando il meno possibile sul prodotto finale. Per il suo impegno, l’azienda è stata tra le prime aziende in Campania ad ottenere la Certificazione di Sostenibilità secondo lo Standard Equalitas, rilasciata da Agroqualità SpA, che affronta il tema secondo i tre pilastri: ambientale, sociale ed economico.
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