Vino novello: immesse sul mercato 2 milioni di bottiglie
Vino Novello italiano contro Beaujolais nouveau francese: una sfida che si ripete negli anni e per la vendemmia 2018 l'Italia ha bruciato sul tempo i colleghi francesi con 2 milioni di bottiglie arrivate sul mercato il 30 ottobre, oltre due settimane prima rispetto al Beaujolais, disponibile dal 15 novembre.
"La produzione del vino novello in Italia - spiega Coldiretti - è iniziata verso la metà degli anni '70, dopo che i vignaioli trasnsalpini della zona di produzione del Beaoujolais della Francia, per superare una stasi di mercato, misero in commercio il Beaoujolais nouveau al fine di rivalorizzare il loro vino prodotto con uve Gamay, meno pregiate della Borgogna meridionale. Il vino novello Made in Italy basato su uve Dop e Igp ha registrato lungo la Penisola una rapida espansione toccando il picco di 17 milioni di bottiglie dieci anni fa per poi scendere progressivamente sino ai circa 2 milioni attuali”. Un calo che, secondo l’associazione è dovuto alla limitata conservabilità: si consiglia, infatti, di consumare il vino in un arco di sei mesi poiché privo delle caratteristiche necessarie all’invecchiamento.
Il vino novello, infatti, viene realizzato sfruttando una tecnica complessa e costosa, ovvero la macerazione carbonica: i grappoli interi vengono chiusi in contenitori ermetici pieni di anidride carbonica: in questo ambiente privo di ossigeno si avvia una fermentazione intracellulare e si sprigionano i profumi.
La normativa in vigore prevede l’immissione in commercio dopo la mezzanotte del 30 ottobre, fino al 31 dicembre dell’anno della vendemmia. Secondo tradizione, l’apertura del vino novello deve avvenire il giorno di San Martino, ovvero l'11 novembre, data in cui i contadini chiudono e fanno il bilancio di un anno di lavoro. L’annata di vino novello è tradizionalmente consumata soprattutto assieme ai prodotti autunnali come le caldarroste.
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