Vino. Numeri in calo nel primo semestre. Segnali di ripresa arrivano dall'estero

Il Report Wine Monitor di Nomisma sul primo semestre 2024 mostra una diminuzione complessiva nelle quantità di vino vendute. Pesa l'incertezza economica

9 Sett 2024 - 16:20
Vino. Numeri in calo nel primo semestre. Segnali di ripresa arrivano dall'estero

INDAGINI E RICERCHE - Con l’inizio della vendemmia, è tempo di tirare le prime somme sul mercato del vino. L'ultimo Report Wine Monitor di Nomisma, redatto in collaborazione con NIQ-NielsenIQ, offre una panoramica dettagliata delle dinamiche di mercato, con tendenze diverse tra i vari segmenti, specialmente per quanto riguarda le vendite in Italia.

Analisi delle vendite nel primo semestre 2024

Nel primo semestre del 2024, l'analisi di Nomisma evidenzia un calo del volume delle vendite nel canale retail italiano di quasi il 3% rispetto allo stesso periodo del 2023, sebbene il valore delle vendite sia aumentato di poco meno dell'1%. Questo riflette una diminuzione complessiva nelle quantità vendute attraverso tutti i canali distributivi, sebbene i trend varino tra le diverse categorie di vino. In particolare, i vini fermi e frizzanti mostrano una contrazione maggiore nell'e-commerce rispetto al segmento discount, mentre gli spumanti hanno registrato una crescita positiva in tutti i comparti, con l'eccezione del segmento Cash&Carry.

Influenza dell’incertezza economica sui consumi

Denis Pantini, Responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma, commenta: “Questi numeri evidenziano una volta di più come il fattore che sta influenzando maggiormente le vendite del vino in Italia sia rappresentato dal perdurare dell’incertezza economica che si riflette nella capacità di spesa dei consumatori. Un’incertezza che ha interessato anche i consumi fuori-casa, in particolare quelli al ristorante". Infatti, dopo una crescita dei consumi food&beverage nel canale Horeca del 7% nel primo trimestre 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il secondo trimestre ha visto un rallentamento, con una variazione del +4,5%. Questo rallentamento è stato ulteriormente accentuato dal calo del turismo, non completamente compensato dall’aumento degli arrivi dall’estero.

Segnali di ripresa nei mercati esteri

Nonostante le importazioni globali di vino nei principali 12 mercati abbiano mostrato una contrazione del 4% al termine del primo semestre 2024, si osserva un miglioramento rispetto al calo del 9% registrato nel primo trimestre. Le importazioni di vino italiano si comportano meglio rispetto alla media generale, con risultati positivi in Stati Uniti (+5,7%), Regno Unito (+4,7%), Canada (+1,3%) e Brasile. Tuttavia, si segnala una flessione in Germania (-9%) e nei paesi asiatici (Giappone, Cina e Corea del Sud).

Performance delle categorie di vino

Le importazioni di vini fermi e frizzanti italiani mostrano un miglioramento rispetto al primo trimestre, con un calo degli acquisti nei principali mercati mondiali ridotto al -2% a valore. Le performance positive si riscontrano negli Stati Uniti, UK, Canada e Brasile. Gli spumanti italiani, invece, hanno visto un incremento del 4,5% a valore rispetto al primo semestre del 2023, con risultati positivi in Stati Uniti, UK, Francia, Canada, Australia e Brasile. Tuttavia, si osservano ancora riduzioni negli acquisti di spumanti italiani in Germania, Svizzera e Giappone.

Tra i vini a denominazione, l’export di Prosecco continua a crescere (+12% a valore nei primi 5 mesi del 2024), mentre i rossi Dop della Toscana mostrano una ripresa (+6%) dopo un calo nell’anno precedente. Tuttavia, i rossi Dop piemontesi continuano a soffrire con una diminuzione del 2%.

Analisi dei competitor globali

Il report di Nomisma evidenzia anche le sfide affrontate dai principali competitor. Il vino francese sembra essere il più colpito dalla congiuntura economica negativa, con una contrazione del valore dell’export del 10% nel primo semestre del 2024. Le flessioni più marcate riguardano lo Champagne (-17%) e i rossi di Bordeaux (-16%), con la Borgogna che registra una diminuzione del 7%. Anche l’export della Nuova Zelanda è in calo (-3%), mentre Spagna, Cile e Stati Uniti mostrano performance positive. L’Australia, in forte crescita (+28%), sta recuperando dopo il crollo dell’anno scorso.

“Il recupero messo a segno dai vini australiani si spiega interamente con la fine dei super-dazi che il Governo di Pechino ha revocato da marzo di quest’anno: al netto del ritorno sul mercato cinese, l’export dell’Australia nel resto del mondo registra, infatti, un ulteriore calo cumulato dell’11% nel primo semestre 2024”, conclude Pantini.

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