Aspartame "possibilmente cancerogeno". Cosa dicono i risultati della ricerca dell'OMS
Dopo il susseguirsi di notizie allarmanti degli scorsi giorni dall'Organizzazione Mondiale della Sanità arrivano i risultati ufficiali della ricerca condotta con il JECFA: l'aspartame è classificato come possibilmente cancerogeno per l'uomo. I dati attualmente in possesso non sono tali da portare alla modifica della dose giornaliera accettabile.
L'aspartame è cancerogeno? Per giorni questa domanda è rimbalzata sulle colonne di articoli e nel web; come vi avevamo raccontato in questa news la stampa intenrazionale, sulla base di indiscrezioni, parlava di uno studio dell'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro che avrebbe portato a rivalutare i benefici di uno dei dolcifianti artificiali più utilizzati anche dall'industria alimentare soprattutto nella realizzazione di prodotti dietetici.
Lo scorso venerdì 14 luglio i risultati di questa ricerca, realizzata in collaborazione con il comitato congiungo sugli additivi alimentari dell'Organizzazione mondiale della sanità e della FAO (JECFA) effettivamente sono stati resi noti: l'aspartame, sulla base di prove limitate per l'uomo, è definito possibilmente cancerogeno.
JECFA ribadisce che i risultati di questa ricerca non sono tali da portare a modificare la dose giornaliera accettabile, che non deve superare i 40mg per kg di peso corporeo.
Valutando quanto viene dichiarato possiamo quindi affermare che gli allarmismi possono rientrare: c'è da porre attenzione al consumo quotidiano di questo dolcificante, stando ai dati ad oggi in possesso dalla comunità scientifica, nelle dosi sopra indicate l'aspartame può ritenersi ancora sicuro. Per comprendere praticamente come si potrebbe superare questo limite, il comitato riporta un esempio pratico: se considariamo una lattina di bibita dietetica contenente 200 o 300 mg di aspartame, un adulto del peso di 70 kg dovrebbe consumare più di 9-14 lattine al giorno per superare l'assunzione giornaliera accettabile.
La classificazione nel Gruppo 2B significa inoltre che saranno necessari ulteriori studi e approfondimenti per comprendere al meglio i pericoli legati al consumo di aspartame poiché i dati attualmente in possesso non sono convincenti per gli studiosi; il dott. Francesco Branca, direttore del Dipartimento di nutrizione e sicurezza alimentare dell'OMS ha infatti dichiarato. "Le valutazioni dell'aspartame hanno indicato che, sebbene la sicurezza non sia una preoccupazione importante alle dosi comunemente utilizzate, sono stati descritti potenziali effetti che devono essere studiati da ulteriori e migliori studi".
Per ora quindi, basta attenersi alle prescrizioni degli scienziati: ulteriori approfondimenti arriveranno come sempre da fonti istituzionali e considerando gli attuali risultati ognuno potrà regolarsi pensando al proprio benessere e alla propria salute.
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