Altro che TripAdvisor. Al Caffè Parisi le recensioni vengono lasciate in una cassetta
Recensioni dirette, anche in forma anonima, scritte a mano e poi depositate in una cassetta delle lettere del locale. "Però, vi prego, niente TripAdvisor!".
L'appello è di Antonio Previdero, titolare del Caffè Parisi in piazza Salandra, cuore del centro storico di Nardò. L'imprenditore pugliese ha preso questa decisione perché ritiene che gli strumenti web, nati per farsi conoscere, apprezzare e far girare il proprio nome, sono ormai diventati dei generatori di odio.
Un mondo moderno di esprimersi che ha mandato in soffitta la vecchia comunicazione, sia quella tra ristoratore e cliente che quella tra utente e consumatore. "L’uso distorto di questo strumento – dice Previdero – può condizionare il mercato a discapito degli operatori dei diversi settori".
Critiche anche al voto del cliente: "Il cliente è importantissimo – spiega Previdero – e ancor più importante è il suo suggerimento costruttivo, non il suo voto. Le attività ristorative sono nate per servire e non per essere votate".
I recensori di TripAdvisor, infatti, non sono obbligati a palesarsi con nome e cognome, con un’identità verificata come è obbligatorio, invece, per i proprietari delle strutture recensite. Ai recensori viene chiesto, invece, esclusivamente l'indirizzo e-mail. Inoltre, anche se i commenti vengono filtrati ci si può trovare anche in presenza di un “fake account”, cioè profili di utenti inesistenti creati a tavolino per recensire positivamente o negativamente questo o quel locale.
Per evitare quindi inganni, asti e tensioni, l’imprenditore di Nardò si è affidato ad un vecchio strumento, per ascoltare l’opinione dei suoi clienti ma usando un tramite tutto suo, meno tecnologico di TripAdvisor ma più diretto.
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