Dalla regione in cui l’amore per la birra viaggia a doppia velocità rispetto al resto del paese (se ne bevono circa 60 litri procapite contro i 30 della media nazionale), anche un brindisi con gli amici al ristorante o al bar diventa un gesto di rispetto verso ambiente e territorio. In Sardegna la birra più consumata fuori casa è quella nel formato vuoto a rendere.
Il merito è di Ichnusa che con il suo “Vuoto a Buon Rendere”, la bottiglia dal tappo verde, in tempi di consumo usa e getta promuove invece l’economia circolare. Sono quelle bottiglie che, dopo essere state consumate, ritornano al birrificio per essere riutilizzate nuovamente, in un ciclo che può ripetersi fino a 100 volte e per oltre 20 anni. A un anno e mezzo dal rilancio del formato, i risultati parlano chiaro: ogni 10 bottiglie di birra Ichnusa stappate in ristoranti, bar e pizzerie dell’isola, circa 7 sono vuoto a rendere.
A confermare che questo primato non è casuale, una ricerca Doxa rivela che la quasi totalità dei sardi (99%) ritiene molto o abbastanza importante impegnarsi per migliorare il territorio e la comunità in cui vive e il 61% s’impegna effettivamente a fare qualcosa di concreto, tutti i giorni o comunque spesso.Secondo la ricerca, il 77% dei sardi dice di non essere d’accordo con chi pensa che i piccoli gesti di ogni giorno non cambino nulla e il 57% afferma che le aziende impegnate sul territorio, debbano dare il buon esempio. Per i tre quarti della popolazione dell’isola (76%), l’impegno di Ichnusa su questi temi è noto e viene giudicato in maniera molto positiva.
Secondo i dati diffusi dal Birrificio di Assemini, il vuoto a rendere è il formato più sostenibile perché permette di ridurre sostanzialmente la quantità di vetro e di tagliare di oltre 1/3 le emissioni di gas a effetto serra. Senza contare che ogni bottiglia che ritorna al birrificio è una bottiglia in meno da smaltire o che potrebbe essere abbandonata per strada o in spiaggia.
Fino agli anni ‘60 il vuoto a rendere era consuetudine in Italia, ma venne via via sostituito un po’ ovunque dal consumo usa e getta delle bottiglie. Con una eccezione, la Sardegna. Qui la pratica è sopravvissuta per registrare però, nell’ultimo decennio, un calo dell’utilizzo.
Ichnusa, che da sempre imbottiglia la sua birra anche nel formato del vuoto a rendere, lancia così nel 2018 una campagna a favore di questo formato, utilizzando il suo strumento di comunicazione più potente: la bottiglia.
Le bottiglie “Vuoto a Buon Rendere” Ichnusa si tingono così di verde nel tappo e riportano sul collarino un grande messaggio: “riuso, impegno e rispetto” e in etichetta il messaggio “Vuoto a Buon Rendere, il nostro impegno per la Sardegna”. Nel birrificio Ichnusa, le bottiglie dedicate al consumo fuori casa sono realizzate con un vetro speciale, più spesso, che permette il riutilizzo della stessa bottiglia fino a 100 volte. Le si riconosce, facilmente, anche grazie ai segni circolari che ne cingono il vetro, sono i segni del tempo che passa.