Caos etichettatura: l’Ue cambia le carte in tavola a due settimane dall’entrata in vigore del nuovo regolamento
L’8 dicembre entrerà in vigore il nuovo regolamento per l’etichettatura dei vini ma le nuove linee guida della Commissione UE rimescolano le carte in tavola
È da tempo che l’8 dicembre 2023 è fissato nel calendario del mondo enoico italiano come una data spartiacque, destinata a segnare un nuovo corso nell’approccio alla comunicazione delle aziende vitivinicole del Belpaese.
Una vera e propria rivoluzione spinta dall’Unione Europea sull’onda della Riforma della Politica Agricola Comune (PAC), improntata alla maggiore chiarezza e trasparenza nel fornire informazioni sulle caratteristiche del prodotto vino attraverso l’impiego di etichette dal volto nuovo e dai contenuti più dettagliati, una E-Label con Qr Code da scannerizzare per entrare nel merito di valori nutrizionali, ingredienti e informazioni di tipo ambientale.
Un cambio di rotta volto a garantire una maggiore qualità della comunicazione verso il mercato che in un primo momento ha messo in crisi il settore ma che successivamente lo ha trovato pronto con risposte concrete per procedere in una direzione condivisa e successivamente incanalata in un percorso tracciato con il Regolamento UE 2021/2117 pubblicato il 6 dicembre 2021.
Di tempo per metabolizzare questo cambiamento ce n’è dunque stato e di soluzioni per affrontare la transizione in modo efficace ne sono state adottate, motivo per il quale l’ultimo atto della Commissione Europea è arrivato come un fulmine a ciel sereno lasciando tutti interdetti.
Il 24 novembre scorso, a pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo regolamento, sono state infatti divulgate delle nuove linee guida interpretative che hanno completamente rimescolato le carte in tavola, vanificando sostanzialmente il lavoro portato avanti fino ad oggi dai produttori italiani che credevano di essere arrivati pronti alla fatidica data dell’8 dicembre mentre oggi rischiano di veder dissolvere gli sforzi degli ultimi mesi, con centinaia di milioni di etichette di vino già stampate o presenti sugli scaffali da destinare al macero o, peggio ancora, da ritirare dal mercato.
In particolare se fino a pochi giorni fa sembrava che la lista degli ingredienti potesse essere comunicata attraverso un Qr code indentificato con la lettera “i” di informazione, il simbolo registrato ISO 2760 e universalmente riconosciuto per indicare un luogo dove sono contenuti dettagli, secondo la nuova linea interpretativa della Commissione Europea andrebbe invece ricondotto alla parola “ingredienti” scritta per esteso e non è chiaro in quante e quali lingue.
Chiaramente non è mancata la levata di scudi da parte delle associazioni del mondo vitivinicolo che hanno visto questa sortita dell’UE come l’ennesimo atto destinato a portare scompiglio, dall’Unione Italiana Vini (UIV) che ha sottolineato un approccio conflittuale da parte dell’UE a quello del Comité Européen des Entreprises Vins (CEEV) che rappresenta le aziende vinicole dell’industria e del commercio dell’Unione Europea.
“La nuova interpretazione della Commissione mina drammaticamente il principio della certezza del diritto e delle legittime aspettative degli operatori economici e ignora la volontà politica espressa dai colegislatori all’adozione del regolamento (UE) 2021/2117 – ha fatto sapere il CEEV in una nota - La pubblicazione delle linee guida a sole 2 settimane dall’entrata in vigore rende impossibile l’adeguamento degli operatori economici e ignora inoltre il principio di proporzionalità tra libera circolazione delle merci, competitività e informazione dei consumatori”. Il tutto alla vigilia del Natale, periodo dell’anno cruciale per il mondo del vino che concentra una buona parte del fatturato annuo proprio in prossimità delle feste.
Ovviamente l’interpretazione della Commissione ha generato un clima di incertezza oltre a creare confusione su cosa andrebbe fatto per allinearsi rispetto alla scadenza dell’8 dicembre senza incorrere in sanzioni, motivo per il quale il CEEV ha chiesto una modifica urgente delle nuove linee guida per evitare danni economici al comparto produttivo. Non resta che attendere i prossimi giorni per comprendere se l’emergenza rientrerà o si dovrà affrontare un’ulteriore fase di turbolenza nell’adeguamento ad una interpretazione inattesa e non condivisa.
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