DL Semplificazione: più trasparenza per il cibo straniero importato
Nel decreto Semplificazioni sul quale il Governo ha ormai posto la fiducia alla Camera è inserita una norma che garantisce la massima trasparenza per il cibo proveniente dall’estero
Nel decreto Semplificazioni sul quale il Governo ha ormai posto la fiducia alla Camera è inserita una norma che garantirà la massima trasparenza per il cibo proveniente dall’estero permettendo di conoscere il nome delle aziende che importano alimenti da paesi UE ed extra UE.
A darne notizia è Coldiretti, che ha fortemente sostenuto l’approvazione del provvedimento e che da anni si batte per la trasparenza in etichetta, un metodo essenziale per far sì che i consumatori abbiano precise informazioni su ciò che portano in tavola.
Il decreto – sottolinea la Coldiretti – prevede che il Ministero della Salute renda disponibili, ogni sei mesi, attraverso la pubblicazione sul sito internet nella sezione “Amministrazione trasparente” tutti i dati relativi ad alimenti, mangimi e animali destinati al consumo in arrivo dalla Unione e dai Paesi extracomunitari. Inoltre – precisa la Coldiretti – saranno resi noti anche i dati identificativi “degli operatori che abbiano effettuato le operazioni di entrata, uscita e deposito dei suddetti prodotti”.
Il provvedimento – specifica ulteriormente Coldiretti – renderà la filiera alimentare sempre più trasparente e sicura per il consumatore, aiuterà a combattere i casi di falso made in Italy e consentirà interventi ancor più tempestivi in caso di allarmi alimentari.
Nel 2019 in Italia è infatti scoppiato più di un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 371 notifiche inviate all’Unione Europea tra le quali solo 58 (16%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, mentre 162 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (43%) e 151 da Paesi extracomunitari (41%), secondo uno studio della Coldiretti sui dati del Rassf.
In altre parole – precisa la Coldiretti – oltre quattro prodotti su cinque pericolosi per la sicurezza alimentare arrivano dall’estero (84%). In questi casi – conclude la Coldiretti – le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficoltà di individuare e rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio, un pericolo che grazie al nuovo provvedimento potrà rientrare più facilmente.
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