GL Group Italia registra il marchio "Coronavirus": gadget e prodotti per raccogliere fondi per l'emergenza sanitaria
Coronavirus non è solo emergenza, ma talvolta anche una sfida che, mettendo in moto la creatività, può trasformarsi in un'azione positiva. Lo sanno bene i proprietari di GL Group Italia, una società che sviluppa ristoranti multietenici e tematici in ambito retail.
L'agenzia stampa Adnkronos, infatti, consultando il database dell'Ufficio Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo economico, ha potuto riscontrare che GL Group ha depositato il termine "coronavirus" per una serie di prodotti, tra cui: suonerie, grafiche, emoticon, applicazioni per cellulari; brodi, frutta conservata, confetture, formaggi, bastoncini di tofu e di pesce, marmellate; alghe, biscotti, cialde, cacao, caffè, salsa piccante alla soia, riso al vapore; servizi di catering, enoteche.
Il motivo? Non certo lucrare su un'emergenza - come sta avvenendo in altri casi - in questo periodo di difficoltà.
L'azienda, ha così spigato le sue motivazioni all'Adnkronos, "L'amministratore unico della
società, il signor Cristian Lin, 36 anni, nato in Italia, desidera contribuire alla lotta contro il coronavirus" e per tanto il ricavato ottenuto dalla vendita di qualsiasi prodotto legato al marchio "Coronavirus" "andrà in parte all'Istituto Lazzaro Spallanzani, e in parte al Ministero della Salute"
[caption id="attachment_55354" align="aligncenter" width="540"] Cristian Lin[/caption]
Fra gli obiettivi, inoltre "anche quello di riuscire a far sorridere in un momento così difficile per tutti, anche per la ristorazione".
La realizzazione de disegni e delle vignette da stampare su t-shirt e gadget è stata incaricata "una nota agenzia pubblicitaria".
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