Gli italiani risparmiano in cucina: calano gli acquisti alimentari e l'uso dei fornelli
Secondo un'indagine condotta da Coldiretti tramite il proprio portale, per fronteggiare i rincari gli italiani hanno tagliato del 3,2% gli acquisti alimentari e un 18% dichiara di aver abbassato la qualità dei prodotti scelti spendendo ora nei discount. Emerge inoltre che quasi 1 italiano su 5 ha rinunciato all'uso di fornelli per risparmiare sul costo dell'energia
Il caro bollette taglia del 3,2% gli acquisti alimentari degli italiani nel 2022 che sono però costretti a spendere il 4% in più a causa dei rincari determinato dalla crisi energetica e delle materie prime mentre in Europa si cerca un accordo sul tetto al prezzo del gas. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti nei primi otto mesi dell’anno su dati Istat relativi al commercio al dettaglio ad agosto che rispetto allo stesso periodo del 2021 fanno registrare una diminuzione delle quantità di beni alimentari acquistate, in controtendenza rispetto ai beni non alimentari che crescono in volume del 4,6%.
L’impatto dell’inflazione è evidente dal fatto che – sottolinea la Coldiretti – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare nei primi otto mesi un balzo del +9,5% nelle vendite in valore, il più elevato nel dettaglio. Il risultato dei discount evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità.
Più di un italiano su due (51%) infatti taglia la spesa nel carrello a causa dell’aumento record dei prezzi trascinato dai rincari energetici e dagli effetti della guerra in Ucraina che riduce il potere d’acquisto dei cittadini, secondo i risultati dell’indagine condotta sul sito www.coldiretti.it dalla quale si evidenzia che un altro 18% di cittadini dichiara di aver ridotto la qualità degli acquisti, costretto ad orientarsi verso prodotti low cost per arrivare a fine mese, mentre un 31% di cittadini non ha modificato le abitudini di spesa.
Gli italiani – sottolinea la Coldiretti – vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Accanto alla formula tradizionale del "3x2" ed ai punti a premio si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa.
Secondo il sondaggio realizzato sul portale, inolrtre, emerge che sempre per effetto della crisi energetica quasi un italiano su cinque (19%) per risparmiare ha rinunciato ai fornelli, cucinando di meno e indirizzandosi verso pietanze che non necessitano di essere cotte. Nelle cucine del Paese, poi, un altro 53% ha adottato comunque accorgimenti per coniugare la voglia di continuare a portare in tavola cibi cotti con la necessità di ridurre l’impiego dei fornelli, contribuendo alla campagna per il risparmio energetico lanciata dal Governo con il decreto del ministro Cingolani. Solo il 27% dei cittadini – precisa la Coldiretti – dichiara di non aver cambiato le proprie abitudini di consumo in cucina.
Un altro problema ancor più grave riguarda gli oltre 2,6 milioni di persone che in Italia – evidenzia Coldiretti – sono costrette a chiedere aiuto per mangiare con i pacchi dono o nelle mense di carità e rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione spinta dal carrello della spesa per i costi energetici e alimentari.
Una situazione destinata ad esplodere in autunno colpendo la filiera agroalimentare che vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio, secondo l’analisi della Coldiretti.
“Bisogna intervenire subito sui rincari dell’energia che mettono a rischio imprese e famiglie in settori vitali per il Paese” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “rischiamo un crack alimentare, economico e occupazionale visto che proprio in questi mesi si concentrano le produzioni agricole tipiche del Made in Italy e della Dieta Mediterranea con le loro lavorazioni per olio, vino, ortaggi e frutta per conserve, succhi e derivati”.
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