I vini della Valtellina in vetta alle guide enologiche
Sono 62 i premi d’eccellenza, 120 i vini nominati, 33 le aziende menzionate dalle principali guide enologiche italiane che testimoniano l'ottimo stato di salute dei vini di Valtellina.
Il dato emerge dal Terzo rapporto basato sui riconoscimenti delle principali guide italiane illustrato da Giacomo Majoli, consulente del Consorzio, in occasione di RistoExpo il salone professionale dedicato al settore Horeca, frutto della collaborazione fra Lariofiere e Confcommercio. Una manifestazione diventata negli anni brand consolidato che ha guadagnato un posto privilegiato tra gli eventi di settore con un pubblico specializzato di oltre ventimila operatori.
Nell'ambito della manifestazione l'evento “Guide e premiazione dei vini 2019: la Valtellina enologica e il suo Nebbiolo delle Alpi in vetta alle classifiche delle principali pubblicazioni del settore” ha richiamato l'attenzione di tanti appassionati del settore nell'area ove esponevano le diciassette cantine della provincia di Sondrio.
Le caratteristiche del Nebbiolo delle Alpi, una tipologia di vino unica e particolare, sono tali grazie alle peculiarità del territorio, fatto di terrazzamenti, e del lavoro minuzioso di tanti appassionati che si nutrono della cultura del vino.
Da tre anni va avanti uno studio delle principali undici guide nazionali tra le quali “Gambero rosso vini d’Italia”, “Go wine”, “Slow wine”, “Wine spectator”, “Il golosario” e “L’annuario de L’Espresso”.
Incrociando i dati si osserva che i vini valtellinesi ottengono risultati molto importanti, paragonabili a zone molto più vaste come il Piemonte e la Toscana. In un ambito ridotto dal punto di vista geografico c’è una concentrazione proporzionalmente molto elevata di questi riconoscimenti. Ben 62 vini possono essere definiti “top wine”, grazie a una decina di cantine, e 120 sono di medio-buona qualità. Si tratta di sessanta aziende per un totale di circa 3,5 milioni di bottiglie e il Nebbiolo delle Alpi è candidato a diventare l’ambasciatore numero uno del “made in Valtellina” in giro per il mondo.
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