L’8 Marzo delle Donne del Vino in nome della cultura e della difesa delle vittime di violenza di genere

L’8 marzo delle Donne del Vino è dedicato all’amore per la terra, la salvaguardia dei beni culturali e del paesaggio e alla difesa delle vittime di violenza

8 Marzo 2024 - 12:43
L’8 Marzo delle Donne del Vino in nome della cultura e della difesa delle vittime di violenza di genere

Tre parole chiave: donne, vino e cultura. Un impegno che si traduce in iniziative concrete: la difesa delle vittime della violenza di genere. 

Su questi due binari si è mossa la nona edizione delle “Giornate delle Donne del Vino”, la kermesse che dalle Alpi alla Sicilia ogni anno, in corrispondenza dell’8 marzo, riunisce in una serie di eventi diffusi più di mille rappresentanti dell’Associazione italiana di produttrici, sommelier, ristoratrici, enotecarie, giornaliste ed esperte del mondo enoico nostrano guidate da Daniela Mastroberardino.

Da nord a sud fitto il calendario di incontri, tavole rotonde, convegni, visite guidate organizzate dalle delegazioni regionali in una manifestazione che vede coinvolte non solo le socie italiane ma anche quelle che fanno parte della rete internazionale delle Donne del Vino. 

Al centro del dibattito temi come l’amore per la terra, la salvaguardia dei beni culturali e del paesaggio, in particolar modo quello vitivinicolo frutto dell’interazione dell’uomo con la natura ed espressione di un percorso storico, culturale, di cui la donna si è saputa rendere protagonista nel corso dei secoli.  
Un confronto sviluppato all’interno di palazzi storici, dimore antiche, testimonianze del patrimonio artistico di cui le Donne del Vino vogliono contribuire ad esaltare la bellezza e la centralità ricordando come il nettare di Bacco possa essere volano per la promozione delle tradizioni e dei simboli del territorio. 

Un’attenzione particolare al tema della violenza di genere, con iniziative anch’esse diffuse attraverso le quali le Donne del Vino hanno voluto da un lato ricordare e onorare la memoria della socia Marisa Leo scomparsa nel settembre dello scorso anno, dall’altro scendere in campo concretamente raccogliendo fondi da destinare alle vittime. 

Un impegno che l’associazione porta avanti da anni e dal quale a gennaio scorso è nato un Protocollo d’intesa con la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato finalizzato a sviluppare il Progetto #TUNONSEISOLA, una campagna ideata per promuovere iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione, a livello territoriale, per diffondere la conoscenza e l’approfondimento del tema e degli strumenti di tutela delle vittime, incoraggiando le donne a denunciare.

Accanto alle iniziative concrete anche quelle simboliche come la piantumazione nel Parco di San Sisto, a Roma, di una barbatella di Cesanese dedicata a Marisa Leo, un gesto in difesa della memoria di una donna che dell’amore per il vino e delle battaglie per il contrasto alla violenza di genere aveva fatto una scelta di vita.

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