Largo consumo più circolare: la performance delle aziende italiane cresce di 8 punti in tre anni
Economia circolare nel largo consumo: performance media sale dal 53% al 61% in tre anni secondo il nuovo benchmark GS1 Italy con tool Circol-UP.
INDAGINI E RICERCHE - L'economia circolare nel largo consumo italiano ha compiuto progressi significativi nell'ultimo triennio, con la performance media complessiva del settore che passa dal 53% al 61% secondo il nuovo benchmark presentato da GS1 Italy durante il convegno "Circolarità in azione". L'indagine, realizzata in ambito ECR Italia e in collaborazione con Ergo, spin-off della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, ha coinvolto 22 imprese del Consiglio direttivo di GS1 Italy attraverso la versione aggiornata di Circol-UP, il tool sviluppato per misurare e valorizzare il grado di circolarità delle aziende. A spingere questa evoluzione sono il quadro normativo e la crescente sensibilità di aziende e consumatori verso comportamenti etici e rispettosi delle risorse e dell'ambiente.
La ricerca "L'evoluzione dell'economia circolare nel largo consumo" rappresenta l'aggiornamento 2025 rispetto alla prima fotografia pubblicata nel 2022 sullo stato dell'arte dell'economia circolare nel settore, coinvolgendo un campione di 22 imprese di produzione, distribuzione e logistica del largo consumo, otto delle quali avevano partecipato anche alla prima rilevazione. La distribuzione delle performance evidenzia una maturazione complessiva, pur con differenze tra fasi del ciclo di vita e settori, a conferma della crescente integrazione strategica e strutturata dei principi di economia circolare nei modelli aziendali.
«ECR Italia da sempre favorisce la collaborazione tra imprese per migliorare i processi e per costruire linguaggi, strumenti e standard comuni per agevolare e guidare il cambiamento. Con Circol-UP proseguiamo su questa strada, mettendo a disposizione del settore uno strumento condiviso, solido e scientificamente fondato per misurare e valorizzare il grado di circolarità lungo l'intera filiera», afferma Silvia Scalia, ECR & training director di GS1 Italy.
A trainare il miglioramento sono stati in particolare i settori della cura persona e della cura casa con una performance media di circolarità del 73,5% (era il 48% nel 2022). Il miglioramento è diffuso e riguarda tutto il ciclo di vita con la fase di utilizzo che resta quella con i progressi più moderati. Il settore alimentare conferma un percorso di crescita, con la performance media che sale al 65,3% (rispetto al 61% del 2022). Punti di forza emergono nelle fasi di approvvigionamento (logistica efficiente, coinvolgimento di fornitori locali), produzione (uso efficiente delle risorse, gestione circolare degli scarti e dei residui dei processi produttivi), design degli imballaggi secondari e gestione dei rifiuti, mentre le fasi di utilizzo e design dei packaging primari presentano margini di miglioramento.
Lieve aumento delle performance del retail, che si attesta al 46% (contro 45% nel 2022). Punti di forza si registrano soprattutto nella minimizzazione degli imballaggi in ingresso, nella gestione dei reparti freschi e freschissimi (efficienza delle risorse, riduzione degli sprechi), nella formazione dei dipendenti e nella logistica esternalizzata orientata alla sostenibilità. La comunicazione verso i consumatori e la gestione dei prodotti prossimi alla scadenza rappresentano ambiti di eccellenza.
«Il nuovo benchmark di circolarità – prosegue Silvia Scalia – rappresenta un punto di riferimento per comprendere in che modo il settore del largo consumo stia evolvendo verso modelli più circolari e sostenibili. I risultati della ricerca offrono non solo una misurazione oggettiva, ma anche una chiave di lettura utile per orientare le strategie aziendali e le politiche di sistema».
«Dalla prima edizione del 2022 a oggi – rileva Fabio Iraldo, Professore ordinario di management della Scuola Sant'Anna di Pisa – abbiamo registrato progressi significativi e una crescente consapevolezza: la circolarità non si misura solo nei risultati, ma nella capacità delle imprese di apprendere, collaborare e innovare insieme. Con questa seconda edizione della ricerca, e attraverso l'utilizzo di Circol-UP, è stata fotografa l'evoluzione del settore e confermata la volontà delle aziende del largo consumo di intraprendere un percorso sempre più condiviso verso modelli circolari e a minor impatto ambientale».
La nuova versione di Circol-UP è stata allineata ai nuovi standard per la misurazione della circolarità nazionali (UNI/TS 11820), internazionali (ISO 59000) e ai nuovi obblighi di rendicontazione previsti dalla CSRD (Corporate sustainability reporting directive) e allo standard europeo ESRS E5, specifico sui temi di uso delle risorse e circolarità. Per cogliere la complessità della catena del valore e la varietà delle pratiche circolari, sono stati aggiunti otto nuovi indicatori (KPI), tra cui il grado di responsabilità e trasparenza nella selezione e nel monitoraggio dei fornitori, l'efficienza dell'utilizzo delle risorse in fase di produzione, l'attenzione alle caratteristiche di circolarità di imballaggi primari e secondari, la collaborazione in fase logistica, l'utilizzo di certificazioni di sostenibilità dei prodotti e la tracciabilità digitale.
«Misurare la circolarità significa rendere visibile l'impatto positivo delle imprese e supportare politiche e strategie di trasformazione più efficaci. Circol-UP contribuisce a colmare questo gap, offrendo metriche affidabili che supportano il dialogo tra aziende e stakeholder chiave e rafforzano la capacità del largo consumo italiano di essere protagonista della transizione circolare», ha aggiunto Carolina Gomez, ECR senior project manager di GS1 Italy.
Durante il convegno sono intervenute alcune delle aziende coinvolte nella ricerca che hanno presentato le proprie best practice di applicazione concreta della circolarità lungo la filiera. Giulia Milela, Health, safety, environment & energy associate manager del Gruppo Barilla, ha illustrato la gestione efficiente dei viaggi con pianificazione ottimizzata e monitoraggio in real-time. A seguire, Alice Roncagli, Brand manager di Eridania, ha presentato l'adozione del trasporto intermodale e l'uso di container riutilizzabili nella logistica di approvvigionamento. Mauro Odolini, Sustainability manager di Italmark, ha raccontato l'impegno per la progettazione circolare dei propri punti vendita, mentre Daniele Eccher, Corporate sustainability senior manager di Fater, ha testimoniato l'attenzione per la decarbonizzazione sostenuta da pratiche circolari.
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