Lo chef Yoji Tokuyoshi dedica un piatto alla Asahi Super Dry
Asahi Super Dry, la birra super premium più venduta in Giappone, che ha rivoluzionato il panorama birrario internazionale, è stata prodotta la prima volta nel 1987 definendo nuovi standard grazie al suo gusto super dry: un gusto pulito, secco e rinfrescante in grado di essere perfettamente abbinato con il cibo nipponico ma anche con la più raffinata cucina internazionale.
L’esperienza gustativa viene sintetizzata nel termine Karakuchi, la traduzione giapponese di Super Dry. Questa particolare caratteristica ne ha decretato il successo in Giappone e nel resto del mondo.
Il suo sapore unico è il risultato della filosofia giapponese del Kaizèn applicata al processo produttivo: spirito innovativo, cura del dettaglio e miglioramento continuo volto alla ricerca dell'eccellenza e della perfezione del gusto.
Ed è proprio questa continua spinta al miglioramento che ha portato al fortunato sodalizio con Yoji Tokuyoshi, chef di fama internazionale, premiato con una stella Michelin, e che incarna perfettamente lo stile, la visione e il “gusto” del brand.
È lui, infatti, a declinare il concetto del Karakuchi attraverso un food pairing appositamente studiato per accompagnare Asahi Super Dry che permette di esaltare il gusto di ogni ingrediente e di ogni portata del menù.
Yoji Tokuyoshi ha studiato un piatto speciale che sarà la perfetta sintesi del gusto Karakuchi della marca, presentato a Milano il 5 giugno: Super Dry Pot’.
Super Dry Pot’ si compone di ingredienti semplici e si realizza con una tecnica particolare, sfruttando l’azoto liquido.
I suoi ingredienti sono: patate, senape, rafano, panna, latte, sale e olio. Il risultato è una morbida spuma di patate, profumata di senape, che viene ghiacciata con l’azoto liquido, creando una sfera croccante che racchiude la consistenza morbida della patata.
Asahi Super Dry presenta un piacevole contrasto fra la schiuma morbida e dolce, maroyaka, ed il gusto secco e rinfrescante, karakuchi, che pulisce e prepara il palato alla degustazione del piatto.
Il gusto Karakuchi esalta perfettamente l’esperienza gustativa del Super Dry Pot’, che propone a sua volta un involucro croccante e fresco, seguito dalla morbidezza della spuma delicata e piacevole al palato.
La storia del Brand: la perfezione del gusto
Asahi Breweries, decisa a tornare ai vertici del mercato nazionale, introdusse nella seconda metà degli anni ‘80 una nuova categoria di birra: "Dry", in giapponese Karakuchi. E così, nel marzo 1987, fu lanciata una birra che ha decretato il successo mondiale dell’azienda, rivoluzionando il panorama birraio internazionale: Asahi Super Dry. Per ottenere questo gusto così straordinario, il Super Dry, viene riposta un'estrema cura del dettaglio in ogni fase del processo di birrificazione. Prodotta nel rispetto dell'autentica ricetta giapponese, Asahi Super Dry è una birra non pastorizzata, attraverso il processo ''na-ma'', per preservarne la freschezza ed ottenere un retrogusto netto e pulito. La completa fermentazione a basse temperature ne esalta ulteriormente l’aroma. Per raggiungere tale finezza di gusto selezioniamo attentamente i migliori ingredienti utilizzando un processo produttivo all’avanguardia che applica tutta l’esperienza hi-tech giapponese:-
- LIEVITI esclusivi, accuratamente selezionati e preservati nella banca lieviti di Asahi Breweries a Tokyo. Migliorano la fermentazione, donano un aroma unico ed un gusto sofisticato caratterizzato da un sapore secco e rinfrescante.
- L’utilizzo del RISO e di altri succedanei le conferisce un gusto sofisticato che pulisce il palato sorso dopo sorso.
- I LUPPOLI di qualità superiore, donano a questa birra il suo elegante tocco di amaro, mai persistente
La storia di Yoji Tokuyoshi
Yoji Tokuyoshi nasce in Giappone dove studia cucina prima di venire in Italia, oltre dieci anni fa, dove trova subito lavoro presso l’Osteria Francescana. Dentro il team di Massimo Bottura, Yoji riesce presto a farsi notare e arrivare alla posizione di Sous Chef, ruolo che mantiene fino al momento in cui decide di realizzare un’esperienza tutta sua, ad inizio 2014. In quei nove anni i successi ottenuti dall’Osteria Francescana sono incredibili; il ristorante guadagna velocemente la seconda stella Michelin fino ad ottenere addirittura la terza a fine 2011, (settimo ristorante in Italia). Il suo percorso da Sous Chef durerá altri tre anni da allora, durante i quali Yoji rimane al fianco di Massimo Bottura arrivando insieme sul podio mondiale ricevendo il riconoscimento come terzo miglior ristorante al mondo per la 50Best. Il 2014 è un anno molto importante per Yoji che vuole fare un’altra esperienza in giro per il mondo ed è allora che, dopo aver preso in considerazione diverse opzioni, sceglie Milano per aprire il suo ristorante. Il Ristorante “Tokuyoshi” si basa su una nuova idea: “Cucina Italiana Contaminata”. La materia prima genuinamente italiana vuole essere presentata da un nuovo punto di vista, contaminata sì ma solo nelle idee, nelle tecniche di preparazione, a volte giapponesi altre semplicemente il riflesso della cultura di Yoji Tokuyoshi, risultando, in una parola, molto “personale”.
Compila il mio modulo online.