Nei bistrot di Parigi la fetta di limone in acqua minerale costa 50 cent
L'ultima trovata dei bar di Parigi proprio non è piaciuta ai consumatori d'oltralpe che hanno ritenuto eccessivo pagare 50 centesimi per la fettina di limone nel bicchiere di acqua minerale. La denuncia è di Nora Hamadi, una giornalista che si occupa di arte il cui tweet con lo scontrino dello scandalo è divenuto virale nel giro di poche ore.
Anche se in realtà, scrive Le Parisien, non c'è nulla di illegale basta che la decisione sia evidenziata nella carta del menù (come in questo caso, anche se a caratteri minuscoli). Commenti indignati: non solo per il costo della fettina di limone ("a rondelle de citron") a mezzo euro, sottolineano i lettori —, ma anche per il prezzo del bicchiere d'acqua minerale (5 euro) consumato al Bistrot de la Tour, vicino alla Tour Eiffel. Sullo scontrino, poi retwittato migliaia di volte, si legge chiaramente che il cliente ha pagato ben 30 euro per cinque acque naturali e cinque fettine di limone: 27,50 euro per le Perrier e 2,50 euro per le rondelles. "Continuando così faranno pagare anche il ghiaccio", commenta ad esempio un utente. "Se potessero far pagare anche l'aria lo farebbero", segue un altro. "Il limone è il prossimo Bitcoin". E c'è chi, ironico, aggiunge: "Viva la Francia, viva lo champagne!". Nora ha fatto i calcoli: considerando che da un limone di 100 grammi si possono ricavare circa 20 fettine (obbligatoriamente sottili), corrispondenti a un ricavo per il barista di 10 euro, un chilo del preziosissimo agrume gli frutterebbe addirittura 100 euro. Sicuramente più della Perrier e di qualsiasi altra bibita, champagne compreso. La notizia è diventata immediatamente virale: in pochi minuti sono stati contati 5 mila like, 2 mila rilanci e 1.400 commenti. RMC, la radio francese di maggiore ascolto del mattino, ne ha fatto il principale tema di discussione della giornata, alimentando accuse di fuoco da parte dei consumatori e repliche inviperite dei baristi.
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