Novità Nonno Nanni. Intervista esclusiva all'Amministratore Delegato Silvia Lazzarin

Nonno Nanni punta sull'Horeca: canale da 25 milioni di euro, nuovi prodotti e mozzarella senza lattosio dal 2026. Ce ne parla l'AD Silvia Lazzarin.

2 Ottobre 2025 - 16:16
Novità Nonno Nanni. Intervista esclusiva all'Amministratore Delegato Silvia Lazzarin

AZIENDE - L’operazione Horeca entra nel vivo. Nonno Nanni accelera la sua espansione nel fuori casa, dove ha esordito nel 2021, promuovendo una serie di iniziative e lanciando nuovi prodotti in un canale che, a detta dei titolari dell’azienda fondata nel 1947 e con sede a Giavera di Montello, nel Trevigiano, regalerà parecchie soddisfazioni e contribuirà a fare lievitare i conti di una realtà che, quest’anno, stima di chiudere il bilancio con 170 milioni di euro di ricavi.

Tante le idee già realizzate e altre in fase di progettazione che coinvolgono il Caseificio Tonon, il brand dell’azienda esclusivamente destinato all’on-trade, ma più visibilità anche per i marchi Nonno Nanni e Nonna Rina. Le novità di prodotto andranno poi arricchendosi nel segmento delle paste ripiene, mentre è sempre più strategica l’offerta di prodotti senza lattosio che, dal 2026, accoglierà tra le sue fila la referenza mozzarella per il canale pizzeria. Di questo e altro ha parlato, in esclusiva con la nostra rivista, Silvia Lazzarin, amministratore delegato e responsabile marketing di Nonno Nanni. Una chiacchierata iniziata snocciolando qualche numero.

Lo scorso anno avete registrato ricavi pari a 160 mln. Qual è la previsione per il 2025?

La performance del 2024 è stata estremamente positiva. Ora stimiamo di chiudere la stagione in corso con un fatturato di 170 milioni di euro. Per raggiungere tale obiettivo puntiamo sui nostri prodotti core, sulle paste filate e su quelle fresche ripiene Nonna Rina, così come confidiamo molto sull’apporto dell’Horeca. Un canale dove il debutto è avvenuto quattro anni fa e che ha nel marchio Tonon il nostro principale riferimento di mercato. Si tratta di una marca specializzata, in primis, nella mozzarella per pizza che distribuiamo nel formato professionale da 2 chili, in gran parte nella versione ‘julienne’, che risulta essere la più richiesta dagli esercenti.

Il fuori casa, quindi, comincia a giocare un ruolo di rilievo nel vostro business plan. Per capire meglio, quanto vale per voi questo canale?

Attualmente circa 25 milioni di euro, frutto anche di ingenti investimenti (pari a 5 milioni di euro) stanziati nell’ultimo triennio. Riteniamo che la ristorazione possa garantire margini di crescita significativi, dando anche più spazio ai brand Nonno Nanni e Nonna Rina. Proprio per quest’ultima marca, focalizzata nella produzione di pasta ripiena, nutriamo molte aspettative grazie a un’ampia linea di ricette. Nello specifico, siamo presenti nell’on trade con questi prodotti in versione frozen e, da alcuni mesi, abbiamo cominciato a proporli anche freschi. Il pack è da un chilo sia per le proposte senza lattosio (prosciutto cotto/robiola, pesto/stracchino), che tradizionali (cacio/pepe, robiola/speck, ricotta/spinaci, stracchino/porcini, cavolo nero/salsicce).

Il senza lattosio è qualcosa di ricorrente nella vostra strategia… cosa vi spinge a credere in questa tipologia di prodotti?

Diversi motivi che possiamo sintetizzare così: è un mondo alimentare in fortissima evoluzione e piace a un target di consumatori non per forza affetto da intolleranze alimentari. Oltre alle già citate due paste ripiene, abbiamo creato una gamma speciale senza lattosio, nella quale spiccano i formaggi freschi Robiola, Spalmabile e Stracchino. E poi sta per arrivare una novità: a partire da inizio 2026 lanceremo la mozzarella senza lattosio, anche in questo caso proposta ai professionisti dell’Horeca nel formato da 2 chili.

L’Horeca come gli altri canali distributivi è alle prese con un’inflazione che rimane su livelli elevati. Come vi regolate in merito?

Sicuramente l’intero contesto invita alla prudenza e per questo cerchiamo di calibrare attentamente i nostri investimenti. In ogni caso, dallo scorso agosto il prezzo del latte si è stabilizzato, cosa che ci permette di mantenere i nostri listini invariati rispetto allo scorso anno. Essere al fianco degli esercenti e non pesare troppo sulle loro spese per l’acquisto delle materie prime, lo riteniamo essenziale per favorire una crescita collettiva nel canale Horeca. È un discorso di filiera: dobbiamo cercare tutti di venirci incontro e agire nell’interesse comune del sistema.

Nel fuori casa quali sono i format in cui siete maggiormente presenti e quali quelli in cui state valutando di esordire?

Siamo presenti in quei locali che usano con costanza le paste filate, vale a dire pizzerie, paninoteche e ristoranti che hanno in menu primi piatti di pasta ripiena. Detto questo, stiamo studiando ulteriori ingressi come, per esempio, i punti di ristoro nel travel retail che non vuol dire solo aeroporti, ma anche traghetti, navi da crociera e a bordo degli aerei. Rivolgiamo anche un occhio interessato verso i cocktail bar, dove l’aperitivo è senz’altro un momento di consumo da monitorare. È poi in fase embrionale il progetto di aprire un ristorante a marchio Nonno Nanni, anche se i tempi non sono ancora maturi. Di certo la nostra divisione marketing spinge in questa direzione. E noi rispondiamo di avere pazienza.

Avete in mente ulteriori acquisizioni dopo quella della francese Italat France?

Siamo sempre attenti a ciò che succede sul mercato e aperti a valutare nuove opportunità, ma per il momento ci concentriamo sul rendere ancora più funzionale questa azienda che lo scorso anno ha fatturato 3,7 milioni di euro. Italat rappresenta il nostro asset di riferimento per crescere nel fuori casa transalpino, soprattutto tramite la sua presenza all’interno dell’importante mercato di Rungis, situato nelle vicinanze di Orly e vero e proprio hub distributivo per i nostri prodotti destinati alla ristorazione. L’export è, dunque, focalizzato sulla Francia, anche se oltreconfine intendiamo crescere in altri paesi dove siamo già presenti e che riteniamo redditizi, come i vicini Austria e Svizzera, la Gran Bretagna e il Canada. 

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