Pecorino Romano stagionato 120 mesi: la scommessa di Tonino Pintus
Da Olbia arriva sulle tavole la scommessa di Tonino Pintus: tra sperimentazione e tradizione nasce il Pecorino Romano stagionato 120 mesi
Tra tradizione e innovazione nasce il Pecorino Romano stagionato 120 mesi: dieci anni di affinamento nella cantina dell’azienda agricola di famiglia di Tonino Pintus, per un prodotto dalle caratteristiche uniche.
Il Pecorino Romano DOP 120 mesi è stato presentato dal maestro affinatore Tonino Pintus: durante l'evento, che ha visto il taglio in anteprima del prodotto e l’illustrazione delle sue caratteristiche, hanno partecipato il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP, Gianni Maoddi, il direttore Riccardo Pastore, i vicepresidenti Lorenzo Sanna e Giannetto Arru Bartoli, le parlamentari Antonella Zedda e Barbara Polo, i soci della cooperativa Agriexport con il presidente Salvatore Palitta, il tecnico di Agris Massimo Pes.
“Credo sinceramente di aver precorso i tempi: era l’anno 2013-2014, il prezzo del Pecorino Romano oscillava fra 4,80 e 5,50 euro, e in quel momento mi è venuta l’idea di indagare il prodotto, mediante la stagionatura a lungo termine, per valutarne le capacità, la struttura, la resistenza, sondare la tenuta delle capacità organolettiche e valutare possibili iniziative commerciali in base al risultato ottenuto, con la speranza anche di riuscire a creare valore aggiunto”, spiega Tonino Pintus.
“Così il formaggio è stato preso nei depositi di Agriexport e trasferito nella cantina della mia azienda, è stato un lungo lavoro di attenzione e di pazienza nel quale sono sempre stato coadiuvato dalla mia famiglia, da mia moglie e dai miei figli. Per la cura del Pecorino Romano DOP nella fase di stagionatura c’è stata sempre molta attenzione ma anche preoccupazione e impazienza di vedere il risultato. Assieme ai nostri tecnici di Agriexport abbiamo eseguito il taglio e le prove su diverse forme: il risultato è stato ottimo. Adesso – conclude Pintus – saranno i tecnici di Agris ad analizzarlo in tutte le sue caratteristiche e qualità organolettiche. Speriamo che la nostra audacia nel volerci spingere sempre più in là e la competenza maturata negli anni siano riconosciute e premino i nostri sacrifici e il nostro impegno. Intanto, la nostra soddisfazione è di aver dato prova certa della qualità di un formaggio unico, antico e giovanissimo allo stesso tempo”.
Un prodotto di nicchia, dunque, che è anche una scelta commerciale e di marketing: “Il prezzo, e dunque il valore di prodotti così esclusivi, viene poi ridistribuito e finisce nel litro di latte, il che va a beneficio degli allevatori e dei pastori sardi. E c’è poi il valore che un prodotto così riporta all’intero comparto, che viene valorizzato nella sua interezza”, conclude Pintus.
“L’innovazione e la ricerca sono nel nostro DNA, pensiamo a prodotti come il Pecorino Romano a ridotto contenuto di sale, al Riserva a lunga stagionatura, al prodotto di Montagna e l’ultimo nato a latte crudo”, dice Salvatore Palitta. “Oggi abbiamo presentato un nuovo prodotto ancora, nei 10 anni di stagionatura siamo riusciti a trovare un perfetto sincronismo di tecnologia e maestria, di tanta pazienza nell’affinamento. La partecipazione dei tecnici Agris conferma l’interesse della ricerca per un prodotto così longevo”.
Gianni Maoddi, presidente del Consorzio: “Il Consorzio è dalla parte di chi sperimenta e lavora per l’innovazione del prodotto, come nel caso del Pecorino Romano 120 mesi che ci è stato presentato oggi. In questo modo si crea diversificazione e dunque nuove occasioni di mercato, andando incontro ai gusti dei consumatori”.
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