Per settore alberghiero e lavanderie industriali allarmi per i rincari di energia e gas

Confindustria Alberghi e Assosistema Confindustria hanno espresso forte preoccupazione per la situazione drammatica che il settore alberghiero e uno tra i suoi principali fornitori, quello dei servizi di lavanderia industriale, stanno vivendo, a seguito dell’incontrollato aumento dei prezzi dell’energia, del gas e delle materie prime, aggravato dal recente conflitto in Ucraina.

4 Apr 2022 - 10:37
Per settore alberghiero e lavanderie industriali allarmi per i rincari di energia e gas
[mp3j track="https://horecanews.it/wp-content/uploads/2022/04/Per-settore-alberghiero-e-lavanderie-industriali-allarmi-per-i-rincari-di-energia-e-gas.mp3" Title="Ascolta la notizia in formato audio"] Confindustria Alberghi e Assosistema Confindustria unite nell'esprimere tutta la propria preoccupazione in merito non solo alle difficoltà a seguito di due anni di pandemia, ma anche per l'attuale situazione dei rincari di energia e gas, attraverso la conferenza stampa "Caro energia: è allarme per il settore alberghiero. La crisi energetica dopo due anni di pandemia, impatti sulle imprese alberghiere e sui servizi". “Il settore turistico nel 2019 rappresentava il 14,9% della forza lavoro del Paese e secondo ISTAT, nel solo comparto ricettivo, gli occupati erano circa 300 mila. Lo stop delle attività ha arrestato i flussi turistici che, prima della crisi pandemica, registravano dalla UE oltre 24,5 milioni di arrivi con 82 milioni presenze (pernottamenti), e dall’extra Ue 23 milioni di arrivi e 58,3 milioni di presenze – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Confindustria Alberghi – Un duro colpo che si è tradotto per molte realtà, con particolare riferimento a quelle delle città d’arte, in una perdita di fatturato dell’80%. Il 2022 si era aperto con la possibilità di tornare ad operare sul mercato anche grazie al ritorno dei viaggiatori internazionali ma il dramma della guerra ha scatenato una tempesta perfetta, colpendo l’economia del Paese e il settor e alberghiero”. “Una situazione già difficile – continua la Presidente Colaiacovo – su cui si sta scaricando l’aumento esponenziale dell’energia che ha fatto lievitare i costi per le imprese in misura insostenibile tanto più in un quadro caratterizzato da una bassissima occupazione e che anche per questo motivo non può gravare sull’utente finale. Gli alberghi, che affrontano ancora perdite ingenti di fatturato, soprattutto a causa della mancanza del turismo extra EU che sceglie la ricettività alberghiera e si caratterizza da una maggiore capacità di spesa, per definizione non rientrano nella categoria delle imprese energivore ma nella pratica vedono il costo delle bollette tra le voci più rilevanti del bilancio. Nel corso del 2021 la sola componente di gas ha registrato un incremento del costo di quasi il 400%, a fronte di una contrazione del fatturato, che in particolare nelle città d’arte particolarmente colpite dalla crisi, è andata ben oltre il 60%. La quota di fatturato che sarà assorbita dalla componente energetica, secondo le nostre stime, salirà dal 5,2% del 2019 al 20% (+285%)”. “Dati allarmanti, per i quali si rendono necessari interventi strutturali dedicati al settore indispensabili a mantenere in vita le aziende già duramente colpite da oltre due anni di Covid e ora anche dalla guerra. Sosteniamo le azioni del Governo volte ad individuare una strategia di medio-lungo periodo per fissare un tetto massimo al costo del gas ma è necessario un intervento anche nell’immediato per salvare il comparto".
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