Pugno di ferro contro la mala movida a Milano. Il sindaco annuncia chiusure dei dehors a mezzanotte

Il 30 giugno, una nota stampa del comune di Milano annunciava l'approvazione di linee guida per attuare misure contro la mala movida, che colpissero soprattutto l'inquinamento acustico e il disturbo della quiete pubblica. Con uno strumento unico di monitoraggio, si puntava a interrogare ognuna delle 15 aree della movida, indicate dal Protocollo coordinato dalla Prefettura di Milano dal 2021, e confrontarsi con i municipi, le associazioni di categoria, gli esercenti e i residenti. 

In questo documento, venivano anticipate una serie di strade che sarebbero state intraprese per combattere tutti i fenomeni legati alla cattiva movida, tra cui la limitazione degli orari di vendita e somministrazione per asporto di cibi e bevande e specifiche misure per le occupazioni di suolo pubblico con strutture leggere, semirigide e dehors.

Oggi, dopo le numerose proteste provenute da comitati cittadini, alcune delle quali sono sfociate in procedimenti civili contro il Comune, arriva una prima risposta dal sindaco Beppe Sala, e riguarda la riduzione degli orari dei dehors.

"È chiaro che la riduzione degli orari è un tema — ha spiegato Sala —. Credo che nei quartieri più complessi, faccio un esempio, in via Melzo, via Lecco, sia giusto che l’uso dei plateatici dopo mezzanotte venga vietato». E ha aggiunto: «Anche in questi anni recenti il regolamento di occupazione del suolo pubblico e di esercizi commerciali è stato un po’ lacunoso, abbiamo permesso troppa libertà. Stiamo parlando di un qualcosa di cui non c’è una regolamentazione precisa nel nostro Paese ma abbiamo visto una proliferazione eccessiva: non puoi togliere la licenza a chi ce l’ha, ma quello che ritengo si debba fare è di ribilanciare, non è possibile che in una città ci siano cosi tanti bar che portano a un rumore eccessivo. Ci vorrà del tempo, ma sulla ri-regolamentazione voglio si faccia rapidamente".

La risposta del Comune al rumore eccessivo nelle ore serali e notturne, ai problemi di circolazione viaria che renderebbero difficoltoso anche l'eventuale necessario intervento di forze dell'ordine o di primo soccorso, si abbatte inesorabile sui locali. Ma la questione è ancora in discussione e pone non pochi interrogativi sulla sua utilità.

Di diverso avviso è, ad esempio, il presidente della Commissione Sicurezza Michele Albiani, consigliere del Pd, che ha risposto al sindaco: "Rimango interdetto dalla proposta di far chiudere i dehors a mezzanotte, soprattutto in Porta Venezia. È evidente che non si siano compresi i reali problemi della zona, sennò si saprebbe che le chiusure anticipate ridurrebbero la sicurezza dei cittadini".

In molti restano convinti che la chiusura dei dehors non serva a combattere la mala movida. Piuttosto, mantenere i dehors attivi nelle "ore piccole", tenere le attività aperte nei quartieri critici anche oltre la mezzanotte, potrebbe contribuire a garantire la sicurezza dei cittadini.

Il problema della cattiva movida nelle metropoli è indubbiamente una questione critica, che va affrontata con grande cautela e soprattutto mantenendo un costante e capillare dialogo con le singole realtà territoriali, per comprendere le specifiche necessità di cittadini ed esercenti, e garantire a tutti una movida sicura.

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