Rallenta l'inflazione in Italia. A settembre meglio, ma non su base annua
Dopo quattro mesi di accelerazione a settembre l'inflazione rallenta in Italia. -0,5% rispetto al mese precedente, mentre aumenta del +1,4% su base annua (era +1,6% ad agosto).
La stima preliminare era pari a +1,5%. L'Istat precisa che il rallentamento si deve principalmente a quanto avvenuto alla dinamica dei prezzi dei Beni alimentari sia per quanto riguarda quelli lavorati (la cui crescita in termini tendenziali passa da +1,9% a +1,2%) sia per i non lavorati (da +3,1% a +2,4%) alla quale si aggiunge quella dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,8% di agosto a +2,5%) e dei Beni energetici non regolamentati (da +9,5% del mese precedente a +9,3%), che tuttavia continuano ad aumentare a ritmi sostenuti.
L'inflazione decelera per i beni (da +2% registrato nel mese precedente a +1,7%) e per i servizi (da +1,1% a +1,0%); il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane negativo, ma di ampiezza meno marcata rispetto ad agosto (da -0,9% a -0,7%).
L'inflazione acquisita per il 2018 è +1,2% per l'indice generale e +0,8% per la componente di fondo. Si attenuano le tensioni sui prezzi dei prodotti di largo consumo: i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un rallentamento marcato da +2,1% a +1,5%, mentre quelli ad alta frequenza d'acquisto passano da +2,7% a +2,3%, rimanendo con un'inflazione a un livello più alto rispetto all'indice generale.
L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta del +1,7% su base mensile, a causa della fine dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e dell'1,5% su base annua (da +1,6% rispetto ad agosto).
Infine, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, diminuisce dello 0,5% su base mensile e cresce del +1,3% rispetto a settembre 2017.
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