Termina la crisi delle castagne italiane
Le castagne italiane hanno vinto la loro battaglia con il cinipide galligeno, meglio conosciuto come vespa cinese, un insetto che per anni ha infestato i boschi lungo la Penisola facendo raggiungere cinque anni fa il minimo storico di castagne raccolte nel nostro Paese (18 milioni di chili) e mettendo in crisi un settore che oggi può finalmente festeggiare la propria rinascita.
Oggi si registra un aumento del raccolto di circa l'80%, stimato attorno ai 30 milioni di chili; non raggiungiamo certo le cifre del passato, quando, secondo i dati di Coldiretti, la produzione di castagne si attestava sugli 829 milioni di chili ma, sicuramente, vi è una netta ripresa del comparto, tenendo anche conto che dieci anni fa furono 55 i milioni di chili di castagne raccolte, la metà della quantità attuale. Per sconfiggere la vespa cinese, non sono stati utilizzati pesticidi, ma bensì un altro insetto, il Dryocosmus che si ciba del parassita che negli anni ha rovinato i castagneti italiani.
Con la ripresa della produzione nazionale calano di conseguenza anche le importazioni da Turchia, Spagna, dal Portogallo e dalla Grecia; l’Italia, infatti, nel corso del 2017, ha importato oltre 21 milioni di chili di castagne (in frenata rispetto ai quasi 38 milioni di chili del 2016), spesso spacciate per italiane, con forti ripercussioni sui prezzi corrisposti ai produttori.
L'alta qualità della produzione made in Italy conta ben quindici prodotti a denominazione di origine legati al castagno che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. Cinque si trovano in Toscana e sono il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp, la Farina di Neccio della Garfagnana Dop e la Farina di Castagne della Lunigiana DOP mentre in Campania è riconosciuta la Castagna di Montella Igp, il Marrone di Roccadaspide Igp e il Marrone di Serino/Castagna di Serino IGP; in Emilia Romagna il Marrone di Castel del Rio Igp, in Veneto il Marrone di San Zeno Dop e i Marroni del Monfenera Igp, ed i Marroni di Combai Igp, in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della Valle di Susa Igp, e nel Lazio la Castagna di Vallerano Dop. A questi si aggiungono due mieli di castagno: il Miele della Lunigiana Dop della Toscana e il Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP del Veneto.
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