Un libro racconta le pizzerie storiche di Napoli: la presentazione il 13 ottobre

Il 13 ottobre a Napoli la presentazione del libro Le Pizzerie Storiche di Napoli: 23 pizzerie raccontate da 11 giornalisti, tra storia e futuro.

10 Ottobre 2025 - 11:39
Un libro racconta le pizzerie storiche di Napoli: la presentazione il 13 ottobre

LIBRI, GUIDE E PUBBLICAZIONI - Ci sono libri che non potrebbero nascere altrove. “Le Pizzerie Storiche di Napoli. Viaggio nell’anima della città”  appartiene a questa categoria. Lunedì 13 ottobre, alle 11.30, a Napoli nella Chiesa di Sant’Antoniello in Piazza Bellini, sarà presentato al pubblico, un volume che racconta Partenope attraverso le sue pizzerie più antiche, quelle che da generazioni custodiscono ricette, gesti e memorie.

A firmarlo sono 11 giornalisti, guidati dal curatore Luciano Pignataro, critico enogastronomico che ha fatto dell’esplorazione e della narrazione della cucina napoletana e italiana la sua missione. 

Con il sostegno di Mulino Caputo e edito da LucianoPignataroWineBlog, il libro raccoglie le storie di 23 pizzerie, restituendo il volto autentico di una città che continua a rinnovarsi senza mai tradire le radici.

«Nasco nella carta e torno alla carta» racconta Pignataro, sottolineando il bisogno di fissare sulla pagina una storia che rischierebbe di disperdersi nella leggerezza del digitale. «La pizza appartiene alla comunità napoletana, e alle nuove generazioni spetta il compito di difenderla e tramandarla». Poi l’affondo: «L’entusiasmo che si è creato attorno a questo libro dimostra che la pizza è viva e vegeta, e che rappresenta la tradizione napoletana nella sua forma più concreta. Altro che importazione dall’estero, come sostiene Alberto Grandi: quando si apre un locale fuori dall’Italia, la scritta è pizzeria napoletana, non americana».

Il viaggio parte da lontano e attraversa il tempo. Maurizio Cortese ricorda un’epoca che oggi sembra lontanissima: «Nel libro c’è anche un mio pezzo di quindici anni fa, dal mesozoico della pizza, quando si pensava che quella buona nascesse solo a Napoli per l’acqua. Lo pubblicai su Papero Giallo e raccontava Enzo Coccia, pioniere nell’alzare l’asticella. Nel 2001 Stefano Bonilli gli dedicò persino la copertina del Gambero Rosso.» Uno scatto che testimonia quanto rapidamente sia cambiato il mondo della pizza e come quel passaggio abbia aperto nuove strade.

Ma il disco lievitato non vive solo di grandi svolte. Vive nei quartieri, nei vicoli dove il forno si confonde con le voci della strada. Francesca Pace lo racconta con un’immagine efficace: «La pizza oggi si fa bene in tutto il mondo, ma solo a Napoli ci sono pizzerie centenarie: locali che hanno attraversato guerre e crisi e che continuano a parlare grazie alle nuove generazioni. Memoria e ricordi di questi posti sono fondamentali, i racconti si fondono con i vicoli, proprio come il fior di latte sulla pizza.»

Dentro quelle botteghe ci sono uomini e donne che ne hanno fatto ragione di vita. È il caso di Antonio Starita, che Leonardo Ciccarelli descrive come una memoria vivente: «Con lui ho parlato di piccoli segreti e di una Napoli che non c’è più. Ho incontrato anche realtà come il Trianon e l’Antica Pizzeria da Gennaro, che custodiscono tradizioni di famiglia. Storie diverse, stessa passione: per me, giovane cronista, è stata un’avventura irripetibile

Il filo si chiude con le parole di Antonella Amodio, che collega il libro al grande anniversario che la città sta celebrando: «I 2.500 anni di Napoli milionaria sono un anniversario straordinario. Contribuire a quest’opera è per me un onore immenso: un libro destinato a durare nel tempo, come la storia della pizza che racconta. Emozionata e felice di farne parte.»

Sono voci diverse che insieme formano un coro e lunedì quel coro troverà la sua espressione piena, davanti a chi vorrà ascoltare. Un viaggio nell’anima di Napoli che non si consuma in un piatto, ma vive in una storia collettiva che continua a scriversi, fetta dopo fetta.


Appuntamento: lunedì 13 ottobre, ore 11.30, Chiesa di Sant’Antoniello, Piazza Bellini (Napoli).

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