Vino Etnea Doc: triplicata la produzione in sei anni
Vola il vino dell'Etna. Triplicata in meno di sei anni la vendita di bottiglie di vino Etna Doc. Secondo i dati dell'Irvos, Istituto Regionale Vini e Oli Sicilia, il vino Etna Doc ha chiuso il 2018 con 26.990 ettolitri di vino prodotto. Trasformando la cifra in bottiglie, la cifra diventa tre milioni e 598 mila.
Soltanto nel 2012 gli ettolitri di vino prodotti erano stati 9.468, pari un milione e 262 mila bottiglie. Confrontata con il 2017 (quando gli ettolitri furono 25.586) la crescita fa registrare un incremento del 5 per cento, quasi a voler rappresentare un consolidamento.
Etna è stata la prima denominazione di origine controllata ad ottenere il riconoscimento della denominazione di origine. La Doc Etna, infatti, è stata riconosciuta con DPR dell'11.08.1968 pubblicato sulla GU del 25.09.1968. Il disciplinare, inoltre, è rimasto intatto dall'anno della sua redazione, mantenendo inalterata la previsione dei vitigni autocnoni del vulcano, per la produzione dell'Etna Doc nelle sue tipologie Rosso, Rosato, Bianco e Bianco superiore.
L'area di produzione della denominazione di origine interessa parte del territorio dei comuni di Aci, Sant'Antonio, Acireale, Belpasso, Biancavilla, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Mascali, Milo, Nicolosi, Paternò, Pedara, Piedimonte Etneo, Randazzo, Sant'Alfio, Santa Maria di Licodia, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea, sulle pendici dell'Etna, in provincia di Catania.
Le aziende che certificano la Doc sono 108, ma sono in arrivo nuovi vigneti, che a breve entreranno in produzione, e quindi il dato è destinato ad aumentare.
Secondo una stima del Consorzio, dovrebbero entrare in produzione altri 250 ettari di vigneto, in prevalenza nuovi impianti che rappresentano un terzo in più rispetto ai circa 750 ettari già in produzione e che formano il vigneto Etna.
Anche qui nulla di paragonabile nel mondo del vino, se si confronta questo dato a circa quindici anni, fa quando le aziende etnee si contavano sulle dita delle mani. Il consorzio registra con soddisfazione una crescita costante e non c’è previsione che questa crescita rallenti. Anzi. È un segno che la qualità coniugata al territorio premia gli sforzi.
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