Alla scoperta del Rabo de Galo: storia, curiosità, ricetta e abbinamenti
New entry nella nuova lista IBA il Rabo de Galo è stato ideato da Cinzano negli anni '50 per il mercato brasiliano. Ecco storia e curiosità e abbinamenti
Diffusissimo in Brasile, il Rabo de Galo è un cocktail ancora quasi sconosciuto da noi. Ma ora che è entrato a far parte della lista ufficiale dell’International Bartenders Association c’è da scommettere che lo vedremo sempre più spesso ovunque. Anche nei bar italiani.
LA STORIA DEL RABO DE GALO
Erano gli anni ’50 quando Cinzano apriva uno stabilimento a San Paolo del Brasile. All’epoca tutti, brasiliani e italiani emigrati, per l’aperitivo o nel dopocena consumavano cachaça, l’acquavite di canna da zucchero distillato nazionale brasiliano. Così, per lanciare il loro vermouth nel nuovo mercato, i dirigenti dell’azienda italiana pensarono di abbinarlo alla cachaça in un cocktail ideale per l’aperitivo. Il Rabo del Galo, appunto. E per promuoverlo venne fatto pure un apposito bicchiere, con stampate sopra le dosi dei due ingredienti.
Risultato? Il Rabo de Galo si diffuse in tutto il Brasile, anche se con ricette diverse a seconda del bar: chi utilizza una cachaça invecchiata in luogo di quella bianca, chi aggiunge il Cynar e chi il bitter…
DAL BRASILE AL MONDO
A rendere il Rabo de Galo popolare in Brasile quasi come la Caipirinha è stata una competizione dedicata a questo cocktail, organizzata per la prima volta in Portogallo nel 2017 dal grande bartender brasiliano Derivan Ferreira de Souza, morto lo scorso anno, che in precedenza aveva fatto conoscere al mondo la Caipirinha. Anche in questo caso, è soprattutto grazie al suo impegno se la ricetta è entrata nell’ultima lista Iba.
IL NOME DEL DRINK
In portoghese rabo de galo significa “coda di gallo”. Il nome fu ideato dai responsabili del marketing Cinzano con l’idea di tradurre alla lettera nella lingua ufficiale del Brasile la parola inglese “cock-tail”. Una trovata semplice ed efficace.
LE ORIGINI DEL TERMINE “COCKTAIL”
Sebbene vi siano diverse teorie sull’origine della parola “cocktail”, la più accreditata la fa derivare proprio da cock-tail (“coda di gallo” in inglese, appunto), dal momento che i colori vivaci dei primi miscelati ricordavano le code variopinte dei galli. Qualcuno associa invece il termine alla parola francese coquetier, che significa “contenitore per uova”, con riferimento alle forme dei bicchieri utilizzati per servire i drink. Quel che è certo è che la prima apparizione documentata della parola cocktail è datata 1806, quando il quotidiano americano Balance Columbian Repository rivelò che “Cocktail is a stimulating liquor composed of spirit of any kind, sugar, water and bitters” (il cocktail è un liquore stimolante composto da distillati di qualsiasi tipo, zucchero, acqua e amari).
LA RICETTA IBA DEL RABO DE GALO
L’originaria ricetta elaborata da Cinzano negli anni ’50 prevedeva solo 2/3 di cachaça bianca e 1/3 di vermouth rosso (naturalmente Cinzano). Come detto, però, negli anni essa è stata elaborata in diversi modi, arrivando così alla formulazione appena adottata da Iba nella sua nuova lista.
RABO DE GALO RICETTA IBA
Tecnica: Build
Bicchiere: Tumbler basso
Ingredienti:
60 ml cachaça
20 ml vermouth Cinzano rosso
15 ml Cynar
2 gocce angostura (opzionali)
Garnish: Twist di arancia
TIPS
Tra i “tips” consigliati da IBA (suggerimenti, una novità proprio della lista 2024) per ottenere diverse varianti. Ne citiamo alcuni: dalla sperimentazione delle centinaia di diverse cachaça presenti sul mercato al taglio con un rum clairin, dalla sostituzione del vermouth con un Porto (richiamo alle origini portoghesi del Brasile) all’infusione nel vermouth di un tè Lapsang Souchong, dall’utilizzo di un bitter al cioccolato al posto dell’angostura all’impiego di un Cynar 70 in luogo della versione classica.
IL RABO DE GALO AL CINEMA
Il cocktail dà il titolo a un film indipendente del 2015 dei registi brasiliani Jonathan Van Thomaz e Moira Lacowicz dedicato alle storie di alcuni personaggi dai tratti “bukowskiani” che gravitano attorno a Rua São Francisco, una strada della città di Curitiba nota per i bar e la vivace vita notturna.
GLI ABBINAMENTI A TAVOLA
Sorprende insieme a piatti brasiliani tipici come churrasco o moqueca (stufato di pesce) e si abbina bene per contrasto con dolci al cioccolato o al caffè.
Testo a cura di Nicole Cavazzuti e Stefano Fossati
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