Centrale del Latte di Torino lancia l'innovativo Laatte Tapporosso
È stato presentato la scorsa settimana in Regione Piemonte un nuovo tipo di latte, Laatte Tapporosso, denominato A2 perché caratterizzato dalla presenza della Proteina Beta-Caseina unicamente di tipo A2, in grado di rendere il prodotto più gradevolmente digeribile.
Il nuovo prodotto sviluppato da Centrale del Latte di Torino è ora in commercio, nelle versioni Alta Qualità e Parzialmente Scremato, sul territorio piemontese. È prevista inizialmente la produzione di centomila litri al mese.
“Il progetto - ha spiegato l’assessore regionale all’innovazione e alla ricerca Matteo Marnati - è costato 611.000 euro di cui 263.000 finanziati con il contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale POR FESR 2014-2020. Tra l’altro in questi giorni stiamo valutando l’apertura di altri tavoli per incrementare il portafoglio dei fondi che arrivano da Bruxelles”.
Il prodotto, denominato LAATTE Tapporosso, nasce da un progetto guidato dall’azienda, sviluppato e studiato in Piemonte a seguito di una ricerca che ha evidenziato alcuni aspetti interessanti, tra cui una migliore digeribilità del prodotto in questione.
“I processi di selezione - spiega la ricerca guidata da Centrale del Latte di Torino - hanno fatto sì che, nel tempo, originassero razze bovine e popolazioni, che si differenziano tra loro per il patrimonio genetico responsabile della produzione di Beta-Caseina A1 e A2”.
Su queste due componenti i ricercatori hanno focalizzato l’attenzione ottenendo dati molto interessanti sugli effetti positivi che il nuovo latte esercita sulla funzionalità del sistema digerente, senza la necessità di ricorrere a trattamenti tecnologici estensivi o alla formulazione, ma sfruttando la naturale variabilità delle popolazioni di bovine da latte.
“Il latte convenzionale - prosegue lo studio - contiene una miscela di entrambe le varianti genetiche, mentre il latte A2 proviene da bovine selezionate per produrre solo Beta-Caseina A2. In tutte le razze è possibile selezionare una mandria con genotipo A2A2 al 100%. Grazie ad una selezione degli allevamenti (tutti Piemontesi), alla collaborazione con gli Allevatori e ad una accurata gestione del ciclo di produzione, dalla stalla alla confezione finale, La Centrale del Latte di Torino ha ottenuto, per il LAATTE Tapporosso con Beta-Caseina A2, la certificazione di filiera oltre all’attestazione Benessere Animale”.
Al progetto, che è durato 24 mesi, hanno lavorato circa trenta persone, con la collaborazione degli enti di ricerca di rilevanza nazionale CNR-ISPA e CREA, con il supporto del Polo Agrifood e la partnership di Laeemmegroup srl.
Così commenta Riccardo Pozzoli, Amministratore Delegato di Centrale del Latte di Torino: “Lo studio ci ha permesso di ottenere un prodotto con diverso profilo caseinico (contenente unicamente Proteina Beta-Caseina del tipo A2) che potrebbe avere benefici per i consumatori che si sentono appesantiti nel bere il latte. Si tratta di una tipologia di latte innovativo con un profilo proteico ad aumentata digeribilità rispetto al latte convenzionale e ci auguriamo che anche tutti coloro che attualmente si sono allontanati dal consumo del latte, possano tornare al piacere di gustare questo importante alimento”.
Ulteriori informazioni su www.laatte.it
Centrale del Latte di Torino, con 4.000 clienti serviti ogni giorno, 4 piattaforme distributive, un parco mezzi di oltre 70 camioncini, è leader in Piemonte per la produzione e distribuzione di latte (fresco, a lunga durata ESL e a lunga conservazione UHT). L’azienda, capofila del gruppo Centrale del Latte d’Italia, commercializza anche prodotti freschi/freschissimi (panna, insalate di IV gamma, yogurt, latticini, bevanda a base di soia, avena e riso, uova, pasta fresca e molti altri). I marchi di proprietà sono Tapporosso, Piemonte, LAATTE Tapporosso, Fiordovo e Cappuccino Lovers. La ricerca della qualità e il controllo della sicurezza di tutta la filiera sono massime e la mission aziendale è produrre e commercializzare prodotti di alta qualità, sviluppando e rafforzando il proprio ruolo di polo interregionale collocato tra i grandi gruppi di riferimento e i numerosi operatori di piccole dimensioni.
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