Cibo sintetico: l'Italia è il primo Paese che ne vieta produzione e vendita
Con sanzioni amministrative da 10mila a 60mila euro, l'Italia è la prima nazione a vietare produzione e vendita di prodotti alimentari sintetici. Il disegno di legge è stato approvato ieri in Consiglio dei Ministri.
Dopo la notizia dei quattro decreti sull’etichettatura dei prodotti a base di insetti, a firma del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, il governo innalza una nuova torre a difesa del made in Italy. L'Italia è il primo Paese al mondo che vieta attraverso una legge la produzione e la vendita di cibo sintetico.
Il Consiglio dei Ministri riunitosi ieri 28 marzo ha approvato il disegno di legge, su proposta del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, che introduce disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici.
"Le norme intendono tutelare la salute umana e il patrimonio agroalimentare attraverso il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti sintetici. Il divieto comprende sia gli alimenti destinati al consumo umano sia i mangimi animali", si legge nella nota stampa.
La violazione di queste norme prevede sanzioni salatissime, da un minimo di 10.000 euro a un massimo di 60.000 euro o fino al 10% del fatturato totale annuo, oltre alla confisca del prodotto illecito.
"Si prevedono ulteriori sanzioni amministrative che intervengono sulla possibilità di svolgere attività di impresa, inibendo l’accesso a contributi, finanziamenti o agevolazioni erogati da parte dello Stato, da altri enti pubblici o dall’Unione europea, per un periodo da uno a tre anni".
Un primato che ancora una volta sottolinea la volontà di questo governo di porsi come strenuo difensore del made in Italy e di quella sovranità alimentare protagonista del ministero da cui è partita la proposta.
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