Enoturismo in Italia: come superare le difficoltà e favorire la crescita secondo l’Indagine di WTH
L'indagine di Wine Tourism Hub a BTO 2024 evidenzia le sfide e le opportunità per l'enoturismo italiano: risorse umane, infrastrutture e digitalizzazione
INDAGINI E RICERCHE - Wine Tourism Hub ha presentato a Firenze, presso BTO 2024, lo scorso 28 Novembre, i risultati della sua indagine nazionale sul settore enoturistico italiano. Lo studio, che ha coinvolto centinaia di professionisti del comparto, mette in luce ostacoli cruciali e sfide strategiche che rallentano lo sviluppo dell’enoturismo nel nostro Paese. Risorse umane, infrastrutture e digitalizzazione emergono come i temi centrali di una panoramica che invita a una riflessione approfondita.
Risorse umane: la criticità principale del settore
L’indagine evidenzia un dato allarmante: il 43% degli intervistati identifica nella carenza di competenze specifiche e risorse umane adeguate il principale freno all’enoturismo nel nostro Paese.
Tra le difficoltà più comuni:
Reclutare personale qualificato (54% delle aziende)
Motivare e trattenere collaboratori (35%), spesso scoraggiati da contratti stagionali e limitate prospettive di carriera.
Lavinia Furlani, presidente di Wine Meridian e co-fondatrice di Wine Tourism Hub, sottolinea: “La mancanza di risorse umane qualificate non è solo un problema organizzativo, ma una vera minaccia per il futuro di un settore strategico per la sostenibilità economica del nostro comparto vitivinicolo.”
Strutture e territorio: un nodo da sciogliere
Il 36% degli intervistati lamenta infrastrutture inadeguate, mentre il 32% segnala una difficile collaborazione tra enti locali e operatori turistici. L’assenza di spazi attrezzati per eventi e servizi igienici adeguati complica ulteriormente l’accoglienza.
“Non è necessario aspettare strutture perfette – prosegue Furlani – ma partire da ciò che si ha, con una comunicazione mirata e una valorizzazione autentica del territorio.”
Somministrazione di alimenti: una sfida complessa ma cruciale
L’indagine ha rivelato che offrire prodotti alimentari durante le attività enoturistiche è considerato molto importante dalla maggior parte degli operatori, ma resta un ambito critico.
Le difficoltà principali includono:
Normative igienico-sanitarie complesse (36%)
Spazi e logistica inadeguati (23%)
Costi elevati per approvvigionamento e gestione degli sprechi (13%).
Lavinia Furlani sottolinea: “L’abbinamento tra vino e cibo è un valore aggiunto dell’enoturismo italiano, ma richiede investimenti e una gestione attenta per essere realmente efficace.”
Digitalizzazione e intelligenza artificiale: il potenziale inespresso
Nonostante l’importanza crescente degli strumenti digitali, il 46% delle aziende dichiara di essere sotto la sufficienza quando si parla di digitalizzazione. Per quanto riguarda l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, le principali barriere includono la mancanza di risorse finanziarie (20%) e di priorità aziendale (37%).
Tuttavia, l’uso di strumenti come bot per prenotazioni e assistenti virtuali per personalizzare le visite rappresenta sono riconosciuti come un’opportunità concreta per migliorare l’esperienza dei visitatori.
Le sfide strategiche per il futuro
Dalla carenza di incentivi finanziari (10%) alla burocrazia opprimente (14%), l’indagine sottolinea come il settore enoturistico italiano necessiti di un cambiamento strutturale. Investimenti mirati, sinergie territoriali e un maggiore focus sulla formazione sono passi imprescindibili per garantire sostenibilità e crescita.
Wine Tourism Hub: un faro per l’enoturismo italiano
Attraverso corsi di formazione e consulenze strategiche, Wine Tourism Hub continua a supportare le cantine italiane, promuovendo competenze, innovazione e una visione integrata del turismo del vino.
“L’indagine non si ferma a fotografare i problemi, ma offre spunti concreti per ripartire con forza e consapevolezza,” conclude Furlani.
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