Federalberghi, Faita e Assonat intervengono sul tema delle concessioni demaniali
Federalberghi, Faita e Assonat rispondono al Premier Draghi che in questi giorni ha invitato le forze politiche ad accontonare il dibattito sulla proroga alle concessioni demaniali marittime
Federalberghi, Faita Federcamping e Assonat, organizzazioni nazionali maggiormente rappresentative delle categorie alberghi, villaggi, campeggi, porti e approdi turistici, intervengono nel dibattito sulla riforma delle concessioni demaniali ad uso turistico ricreativo.
Nei giorni scorsi il Premier Mario Draghi è intervenuto su questo tema ancora molto scottante, ricordando alle forze politiche, tra le quali è in corso un diabattito per un rinvio delle gare per le concessioni balneari, che la cosa non appare attualmente possibile. La scadenza del dicembre 2023 è da rispettare senza più proroghe.
Draghi preme per accantonare la questione e proseguire, perché questa empasse in cui si è caduti blocca l'intero DDL Concorrenza dove sono contenuti altri provvedimenti che necessitano di essere approvati per permettere allo Stato di ricevere i fondi europei del Pnrr.
Il Premier avrebbe quindi ricordato ai partiti che non c'è più possibilità di tornare sul tema delle concessioni: una sentenza del Consiglio di Stato del novembre 2021, d'altronde, ha annullato la proroga delle concessioni e stabilito l'impossibilità di istituire ulteriori prolungamenti automatici. Si preme quindi perché venga trovato entro pochissimo tempo un accordo; la situazione, però, non sembra essere così semplice, e molte sono le questioni "irrisolte" su cui le associazioni sopra citate invitano a riflettere.
“Occorre salvaguardare le peculiarità di alberghi, villaggi, campeggi, porti e approdi turistici e scongiurare il rischio che la fretta induca a fare di tutta l’erba un fascio”. sottolineano da Federalberghi, Faita Federcamping e Assonat. “Comprendiamo le ragioni espresse dal Presidente del Consiglio, che ha sottolineato la necessità di velocizzare l’iter del disegno di legge per la concorrenza e il mercato. Ma proprio perché condividiamo l’esigenza di fare finalmente chiarezza sulla materia, riteniamo necessario mettere a fuoco le priorità e tener conto delle differenze che intercorrono tra le diverse categorie di attività che si svolgono sulle aree demaniali”.
“Insieme alle altre associazioni di rappresentanza, sosteniamo con forza l’esigenza di tutelare tutti i concessionari uscenti e di prevedere un congruo indennizzo nei casi in cui la concessione non venga rinnovata”.
“Allo stesso tempo, riteniamo che debba essere rivolta una considerazione particolare ai casi in cui l’attività svolta su suolo in concessione è connessa con un’altra attività svolta su suolo privato, come accade per le spiagge che ospitano i clienti delle strutture ricettive prospicienti o comunque collegate con le strutture stesse. Si tratta di imprese che, se venissero private della concessione, subirebbero una mutilazione doppia, che non potrebbe essere compensata dall’assegnazione di una nuova area in altra posizione. Ulteriori particolarità riguardano le aziende che gestiscono una pluralità di strutture (per le quali è necessaria una spiaggia per ogni albergo o campeggio) e le aziende di più grandi dimensioni (che necessitano di spiagge di dimensioni adeguate alla capacità ricettiva”.
“Altrettanto peculiare è la realtà rappresentata dai concessionari che realizzano e gestiscono le infrastrutture dedicate all'ormeggio con finalità turistico ricreative di unità da diporto (Porti turistici, Approdi e Punti di ormeggio). Auspichiamo che l'affidamento delle concessioni avvenga sulla base di procedure di evidenza pubblica e nel rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità dell'avvio della procedura e del suo svolgimento e completamento e, nel caso di rinnovi, valorizzando l'esperienza tecnica e professionale già acquisita in relazione alle attività del diporto, gli investimenti effettuati, la stabilità occupazionale e la continuità delle attività economiche, definendo criteri uniformi per la quantificazione dell'indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante, in ragione dei predetti criteri e del valore aziendale dell'impresa.”
“Federalberghi, Faita e Assonat chiedono pertanto che il processo di riforma della materia definisca dei parametri ad hoc per le diverse categorie di imprese titolari di concessioni demaniali, prevedendo altresì che, in caso di mancato rinnovo della concessione, l’indennizzo venga commisurato al danno complessivo che la mutilazione infligge all’impresa”.
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