Filiera agroalimentare: è rischio infiltrazioni mafiose per la crisi
Il rapporto semestrale della Dia mette in luce i pericoli delle agromafie per la filiera agroalimentare a causa della crisi economica.
La filiera agroalimentare, dopo avere sostenuto un boom di richieste nella grande distribuzione e nel consumo domestico durante il lockdown e avere affrontato i disagi e le perdite del blocco del canale Horeca, tutt'oggi è ancora in forte debito d'ossigeno.
Da un lato le difficoltà di ristorazione e ospitalità, con i consumi che non sono di certo tornati a quelli pre-covid, dall'altro i problemi dei ritardi nei pagamenti ai fornitori e di una generale maggiore cautela non fanno che aggravare la situazione.
In questo scenario, uno dei pericoli più pressanti e letali per le attività ristorative e per tutta la filiera agroalimentare sono le infiltrazioni mafiose.
L'allarme contenuto nella Relazione semestrale della Dia (Direzione Investigativa Antimafia) inviata al Parlamento, rileva Coldiretti, trova fondamento nella filiera agroalimentare, dove pesa in modo consistente la crisi di liquidità.
"Molte strutture economiche sono diventate più vulnerabili ai ricatti e all'usura. Le operazioni della Forze dell'ordine svelano gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore agroalimentare ed in modo specifico nella ristorazione nelle sue diverse forme, dai franchising ai locali esclusivi, da bar e trattorie ai ristoranti di lusso e aperibar alla moda fino alle pizzerie."
L'infiltrazione di organizzazioni mafiose nel mondo dell'agroalimentare soffoca l'imprenditoria onesta, mette in pericolo la salute e il percorso di qualità e controllo di filiera fatto fino ad ora dalle istituzioni, trasforma il libero mercato fatto di concorrenza, stimoli e innovazione in un mondo fatto di illegalità, prodotti contraffatti, legge del denaro.
“Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare” afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare che in questo contesto diventa più urgente l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti.
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