Giornata della Terra. Gettiamo nella spazzatura il cibo prodotto dai terreni di Emilia Romagna e Veneto
In Italia, gli ettari in cui si producono gli alimenti che finiscono nell'immondizia dei consumatori corrispondono a quelli dei terreni coltivabili di Emilia Romagna e Veneto.
Basterebbe prevenire lo spreco di cibo per migliorare la salute della Terra. In Italia, gli ettari in cui si producono gli alimenti che finiscono nell'immondizia dei consumatori, pari a 524,1 grammi pro capite alla settimana, sono circa 1,508 milioni: la superficie agricola dell'Emilia Romagna e del Veneto messe insieme. Sono i dati evidenziati nell'ultimo report Waste Watcher International, che ci mettono di fronte a un fatto concreto quanto spaventoso: è come se l'Emilia Romagna e il Veneto producessero cibo solo perché questo venga trasformato, comprato e gettato nei rifiuti senza che nessuno ne benefici.
In occasione della Giornata della Terra, che si tiene ogni anno il 22 aprile, è importante porre l'accento sulla prevenzione dello spreco alimentare, domestico e professionale, che ha impatti enormi sul nostro pianeta.
La superficie agricola utilizzata (sau), cioè la superficie effettiva su cui si producono alimenti in Italia è diminuita del 28%, come afferma uno studio di Coldiretti diffuso nel 2021. La perdita di terreni coltivati determina direttamente e indirettamente un deterioramento degli ecosistemi, che porta a innumerevoli dissesti a livello ambientale e sociale, un arretramento dei livelli di investimenti in agricoltura, una contrazione dei posti di lavoro e una seria e preoccupante riduzione della quantità di alimenti prodotti, considerando che il 18% di sau in meno significa anche 400 milioni di kg in meno di produzione alimentare. Da qui, l'idea del Waste Watcher International Observatory on Food and Sustanability di indagare quanti terreni coltivabili stessero producendo non cibo ma direttamente rifiuti alimentari domestici.
La Giornata Mondiale della Terra viene celebrata da 53 anni. Fu istituita nel 1970 e da allora il nostro pianeta non ha migliorato il suo stato di salute. Il messaggio di quest'anno è chiaro e in linea con quello della scorsa celebrazione: investire nel pianeta e nelle generazioni future. Ed è solo attraverso le azioni di oggi che possiamo rendere il futuro non un sogno lontano ma una realtà concreta, conseguenza dei nostri comportamenti dannosi o virtuosi di oggi.
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