Gli effetti della guerra sull'export: -50,9% Made in Italy in Russia
Iniziano a farsi sentire gli effetti delle sanzioni sull'export Made in Italy in Russia, con un calo di oltre il 50%.
La guerra ha più che dimezzato le esportazioni Made in Italy in Russia, con un crollo del 50,9% per effetto delle sanzioni e delle difficoltà per le tensioni sul commercio internazionale, la svalutazione del rublo e la difficoltà nei pagamenti.
Questi dati emergono dall'analisi Coldiretti sul commercio estero in Russia a marzo, sulla base dei dati Istat che evidenziano, tra l'altro, un aumento del 158,2% delle importazioni in Italia da Mosca. Il risultato, sottolinea la Coldiretti, è un saldo commerciale negativo per l'Italia nel primo mese di guerra, pari a 2,7 miliardi.
Le sanzioni dell’Unione europea scattate a marzo, oltre al blocco dell’import di acciaio, hanno colpito – riferisce la Coldiretti – anche i consumi e le abitudini dell’elite russa, che ama il lusso europeo come prodotti della moda, automobili costose e vini di pregio.
Tra i prodotti alimentari Made in Italy più venduti nel Paese di Putin ci sono infatti prodotti come il vino e gli spumanti per un valore attorno ai 150 milioni di euro, il caffè per 80 milioni di euro, l’olio di oliva per 32 milioni di euro e la pasta per 27 milioni di euro.
In particolare, l’Italia è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna, ed ha registrato nel 2021 un boom della domanda di spumanti a partire da Prosecco e Asti; fra le denominazioni più apprezzate anche i vini Dop toscani, siciliani, piemontesi e veneti.
Secondo l’analisi Coldiretti, la scelta di impedire, con le sanzioni Ue per la guerra in Ucraina, sole le vendite di prodotti sopra il valore di 300 euro ad articolo va a colpire una selezione ristretta di vini italiani, come ad esempio alcune bottiglie di Sassicaia, Barolo, Amarone, Brunello di Montalcino che possono in alcuni casi superare il limite. A rischio anche il pregiato tartufo italiano particolarmente apprezzato dai russi.
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