Host: presentati a Napoli i dati sulla ristorazione italiana
Si è tenuto lunedì 25 settembre a Napoli l’incontro “L’ospitalità incontra il Business - Dal Sud al Nord alla ricerca di eccellenze” organizzato da APCI, Associazione Professionale Cuochi Italiani, e Fiera Milano. Nell’occasione è stata presentata HostMilano, la principale manifestazione dedicata al mondo della ristorazione e dell’hotellerie, a stampa e operatori del Centro e Sud Italia e si è approfondito l’impatto del settore Ho.Re.Ca. in queste regioni. La giornata ha visto la partecipazione di Nino Daniele, Assessore a Cultura e Turismo del Comune di Napoli, Sonia Re, direttore generale APCI, Simona Greco, Exhibition Director di Host e BIT, Magda Antonioli, direttrice del Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi, Sal De Riso, pasticcere Maestro AMPI, Alfonso Iaccarino, chef del Don Alfonso e Roberto Carcangiu, presidente APCI. “Per il nostro Paese la ristorazione è stato un asset fondamentale negli anni di crisi e in particolare per Napoli – ha osservato l’Assessore Cultura e Turismo del Comune di Napoli Nino Daniele – che ha visto un aumento del 49% di turisti nel 2016, anno in cui a livello nazionale è aumentato del 6%, secondo i dati della Banca d’Italia. In questo settore la tecnologia, che oggi garantisce il buon vivere, si è messa al servizio di antichi saperi, realizzando le due sfide del futuro: progresso tecnologico e sostenibilità”. LA RISTORAZIONE IN CAMPANIA: CUORE E PROFESSIONALITA TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE Secondo i dati di MET Bocconi, se la tecnologia guida le nuove generazioni, qualità e tradizione rimangono centrali in modo trasversale ai target: un interessante caso studio è quello di Napoli e della Campania. Con le sue oltre 30mila imprese attive, la Campania è terza nel settore dei servizi di ristorazione, così come per la popolazione (terza regione più popolata dopo Lombardia e Lazio). Il settore è cresciuto nell’ultimo triennio di poco meno del 2,5% annuo e le imprese campane della ristorazione rappresentano circa il 10% del totale nazionale (Fonte: FIPE 2016). Senza contare prodotti iconici come pasta o pizza (per cui recentemente è stata avanzata anche una candidatura a patrimonio dell’umanità), la tradizione gastronomica campana è particolarmente ricca e ben riconoscibile. Numerose sono le produzioni che possono vantare una denominazione di origine (DOP, IGP, STG) ed altrettanti i piatti conosciuti ed imitati in ogni parte del mondo; questo contribuisce a caratterizzare ulteriormente il territorio e a rafforzare la reputazione della Campania, anche a livello internazionale, tanto in campo agroalimentare, quanto come meta di turismo enogastronomico. Lo conferma anche la presenza di locali campani nelle tre guide più autorevoli, Guida Michelin, I Ristoranti d’Italia di Espresso e Ristoranti d’Italia di Gambero Rosso. Sugli 8.804 ristoranti censiti in Campania da FIPE sono 258 i locali citati: 59 in tutti e 3 i volumi, 59 solo su Michelin, 47 solo su Gambero Rosso e 44 su Espresso. LA RISTORAZIONE IN ITALIA: PROSPETTIVE DI CRESCITA In generale – sempre secondo i dati presentati oggi - gli italiani mangiano sempre più fuori casa, oltre un terzo della spesa alimentare delle famiglie, circa il 35% pari a 75 miliardi di euro. Un dato che, a differenza dei consumi domestici, è rimasto stabile durante la crisi e ha ricominciato a crescere negli ultimi tre anni. E che si riflette nella densità unica al mondo delle imprese di ristorazione in Italia: sono oltre 325 mila, per oltre la metà (53,1%) ristoranti ma anche attività di ristorazione mobile, a conferma della crescita del fenomeno street food. A sua volta, il 64,3% di questi ultimi sono attività con somministrazione, pari a circa 111 mila imprese. La regione che concentra più ristoranti è la Lombardia (13.9%) seguita da Lazio (11.3%) e Campania (9,3%), podio che si ripete anche nello street food. Anche nel fuori casa, come nell’imprenditoria italiana in generale, dominano le PMI: il numero medio di dipendenti è 5,6 per un totale di 376 mila dipendenti (Fonte: FIPE, 2016). Nel contesto europeo l’ospitalità italiana riveste un ruolo di primo piano. Con circa 51 miliardi di euro nel 2014, di cui il 40% riconducibile ai soli ristoranti, le imprese italiane rappresentano da sole quasi un settimo di tutto il fatturato del settore nella UE-28 (375 miliardi) e più di un decimo di tutto il valore aggiunto (18 miliardi di euro su 152), il 37,4% dovuto ai ristoranti. In Italia il settore è complessivamente cresciuto nel quinquennio 2008-2014 e le stime per il 2015 sono di un ulteriore aumento del 2,8% (Fonte: elaborazioni su dati Eurostat, 2016). Di seguito alcune foto dell'evento
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