Il 7 ottobre al via la Giornata dei Locali Storici d'Italia - Parte 2

Per la Giornata dei Locali Storici d'Italia vi accompagnamo regione per regione alla scoperta di questi luoghi ricchi di fascino che aprono le loro porte

6 Ottobre 2023 - 08:50
Il 7 ottobre al via la Giornata dei Locali Storici d'Italia - Parte 2

Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta dei luoghi e delle celebrazioni dedicate alla Giornata nazionale dei Locali Storici d'Italia.
La giornata del 7 ottobre, in tutta Italia, sarà dedicata alla scoperta di questi locali simbolici custodi di una ricca e secolare storia. Le loro porte saranno aperte al pubblico con visite guidate e degustazioni, per scoprire le mille storie che ognuno di questi luoghi conserva.

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Iniziamo dal Piemonte, regione ricchissima di Locali storici. Partecipano, a Torino: l’Albergo Ristorante San Giors famoso per la sua cucina con i bolliti piemontesi; il Caffè Al Bicerin famoso per quel “bicerin” amato da Silvio Pellico, da Giacomo Puccini e dove Umberto Eco ha ambientato il suo romanzo “Il Cimitero di Praga”; la Pasticceria Stratta, una delle “istituzioni” nazionali per caramelle e confetti, giandujotti e praline, marron glacés e canditi; il Caffè Elena, amato anche da Cesare Pavese e dove l’arredamento e l’atmosfera discreta del primo Novecento sono immutati da 130 anni a questa parte;

il Caffè Porto di Savona, il cui nome alla stazione delle diligenze a cavalli che assicuravano ogni giorno i collegamenti con la Liguria e in particolare con il porto di Savona, che era di grande importanza mercantile per Torino. il Caffè Mulassano uno scrigno in puro Liberty è il luogo dove furono inventati i tramezzini. Qui dietro spesse tende rosse, prendevano il caffè i Savoia; il Ristorante Caffè Del Cambio si trova nelle memorie di Casanova ed era frequentato quotidianamente da Cavour, amante della buona cucina, una cucina ancora oggi eccellente e servita nella sontuosa Sala Risorgimento.

Alle porte dell’ex capitale sabauda si trovano la Pasticceria Roletti a San Giorgio Canavese, depositaria di storiche ricette della pasticceria del Piemonte torinese e il Caffè Pasticceria Bonfante a Chivasso, famoso per i “Nocciolini”, un’antica specialità con nocciole Piemonte, zucchero e albume, ma anche un gioiello Liberty tutto originale, con marmi, specchi, banconi e boiserie in noce piemontese finemente decorati. 

Il Fondatore, il bisnonno Giovanni, fu cuoco-bersagliere del generale Lamarmora nella Guerra di Crimea e nel 1857 ricevette un bel diploma della Regina d'Inghilterra: parliamo del Ristorante Bar Corona di San Sebastiano Curone. Sempre in provincia di Alessandria, a Valenza, città dell’oro, il caffè Pasticceria Barberis offre una degustazione di tartufata, amaretti, savoiardi e di panfrutto, un dolce senza burro inventato in tempo di guerra.

Cuneo con la sua provincia è un territorio molto ricco di specialità dolciarie. A Bra si possono degustare superbi marron glacé in un ambiente squisitamente Liberty quello del Caffè Pasticceria Converso, nato da un’antica stirpe di pasticceri che durante la Belle Époque portò la propria arte al Waldorf Astoria di New York; un altro capolavoro Liberty è il Caffè Pasticceria Grigolon di Mondovì, offre le tradizionali paste di meliga e i Monregalesi al rhum. A Cherasco, ancora una volta all’interno di un gioiello Liberty, la Pasticceria Barbero offre i famosi Baci di Cherasco, che si aggiungono per una super golosa degustazione a praline, gianduiotti, tartufi, damine, dragée.

Milano e la Lombardia possiedono un vero e proprio patrimonio in locali storici, tutti con storie straordinarie, tutti ancora oggi testimoni di una tradizione fatta d’eccellenza ma anche di capacità continua di rinnovamento. Amati e ricercati da tutti e, in particolare, sosta immancabile per i turisti. Partendo da Milano il 7 ottobre ci si può prenotare per visite e degustazioni al Caffè Camparino in Galleria, simbolo della cultura milanese, dove Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini sostavano dopo le rappresentazioni alla Scala. Re Umberto I e Edoardo VII d’Inghilterra bevevano il Bitter al banco. È un Capolavoro Liberty.

Storie, personaggi e grandi specialità sono il comune denominatore di altri tre locali milanesi: il Biffi in Galleria, con i suoi panettoni che imbandivano le tavole dei Savoia e dell’eroe Garibaldi, diventato salotto dell’aristocrazia milanese e ristorante dopo teatro per eccellenza, frequentato anche da Arturo Toscanini ed Hemingway; il Bar caffè Gin Rosa, l’aperitivo storico di Milano nell’iconica piazza San Babila e il Ristorante Giannino, da 120 anni icona del panorama gastronomico meneghino in grado di soddisfare i palati di Gregory Peck, Maria Callas, Grace Kelly e Ian Fleming.

Nel resto della Regione il viaggio prosegue con la Pasticceria Bar Cavour di Bergamo frequentato da artisti e musicisti inebriati dal profumo della famosa Torta Donizetti; l’Hotel Catullo a Sirmione, rifugio di personaggi famosi e punto di riferimento per i pionieri del Grand Tour; l’Osteria della Villetta Palazzolo sull’Oglio, tra le ultime osterie ferroviarie italiane, di cui conserva, con eleganza, ambienti, arredi e vetrate originali d’inizio Novecento, insieme a squisite ricette di famiglia; l’Osteria il Governo 1801 a Lezzeno, sette generazioni per più di duecento anni di storia, Silvio Pellico passò qui la sua ultima notte di libertà; il Negozio Sperlari Cremona, un gioiello ottocentesco e un marchio che, in Italia, è emblema di mostarda, torrone mandorlato, cotognata; il Caffè La Crepa, a Isola Dovarese (CR), affacciato su una delle più belle piazze rinascimentali della Lombardia: qui sedeva tutti i giorni il generale Pistoja, eroe delle battaglie di S. Martino e Solferino;

l’Hotel Moderno a Pavia, palazzo che conserva intatto il suo splendore Liberty e il cui spirito, internazionale, è creato da uno dei suoi primi direttori che proveniva dal Ritz di Parigi; sempre a Pavia la Pasticceria Vigoni, oggi alla quinta generazione, dove si produce da sempre il dolce-simbolo della città: la Torta Paradiso.

In Trentino Alto AdigeMerano rappresenta da sempre una meta di vacanze all’insegna del benessere, anche l’Imperatrice Sissi veniva qui a curarsi, l’Hotel Adria, progettato e costruito dai maestri del Liberty meranese Josef Munsch & Carl Lun, è un salto nel fascino Belle Époque. Giardino, struttura, facciate, saloni e persino la cabina-ascensore del 1929 sono splendidamente conservati. Nato per i facoltosi clienti tedeschi, austriaci e ungheresi, venne rinnovato e impreziosito con decorazioni Jugendstil nel 1914.

A Trieste, l’Antica Trattoria Suban è il locale più caratteristico della città, fondato e diretto sempre dalla stessa famiglia da sei generazioni, conserva ambientazione e arredi di un tempo, mentre la cucina interpreta il ruolo eccellente della città mitteleuropea, con piatti dell'est e dell'ovest.

Bologna partecipa all’iniziativa con il Grand Hotel Majestic già Baglioni, lussuoso monumento dell’ospitalità, nel palazzo che fu Seminario Arcivescovile, tra marmi e stucchi ha accolto Frank Sinatra e Ava Gardner, Lady Diana e Sofia Loren. Splendidi gli affreschi cinquecenteschi dei Carracci: “Storie di Europa” sul soffitto a cassettoni della sala “Camerino di Europa” e “Le quattro stagioni” su quello del raffinato Ristorante “I Carracci”.

La Toscana apre le porte al pubblico del 7 ottobre a partire da Firenze con il Grand Hotel Minerva, nato nel 1300 come parte del monastero di Santa Maria Novella. Qui il celebre poeta americano Henry Wadsworth Longfellow curò, nel 1867, la prima traduzione in lingua inglese della Divina Commedia, rendendo disponibile il capolavoro dantesco negli Stati Uniti e nei paesi di lingua inglese. Sempre a Firenze sono aperte le visite all’Hotel Bernini Palace, dove la bellissima Sala del Parlamento, perfettamente conservata, ricorda il ruolo di questo edificio tra il 1865 e il 1871, quando Firenze fu capitale del Regno d'Italia, e divenne Hotel Parlamento, dimora di parlamentari e senatori. Nella Hall e sulle pareti i busti di illustri fiorentini con eccentrici copricapo.

Da Firenze a Pisa con il Ristorante Poldino, immerso nella tenuta di San Rossore dove, dai Medici a Napoleone, dai Savoia a Tony Blair sono passati tutti. Poldino è un baluardo della tradizione enogastronomica toscana. Cinghiale e daino, pecorino e miele di spiaggia la base della sua cucina; in città si può visitare anche il Royal Victoria Hotel, il cui nucleo più antico risale al 1050. Affacciato sull’Arno, che divide la città, lo storico hotel ha accolto il presidente Roosevelt, Giacomo Puccini, Emile Zola, Luigi Pirandello. Molte camere ancora oggi si trovano nella torre del X secolo.

Montalcino il Caffè Fiaschetteria Italiana 1888 è stato creato da Ferruccio Bindi Santi, l’inventore del Brunello di Montalcino, squisito esempio di puro Liberty, ha ospitato anche il re Carlo d’Inghilterra; ancora Liberty in terra di vino, a Montepulciano si aprono le sale del Ristorante Pasticceria Caffè Poliziano, meta di turisti da tutto il mondo anche per la tradizione di ricette medioevali toscane. Vera fucina culturale ha attirato scrittori e poeti come Carducci, Prezzolini, Malaparte e Fellini. Pirandello traeva spunti osservando i suoi clienti.

In Valle d’Aosta, al Bellevue Hotel & Spa di Cogne (AO), dove hanno soggiornato Maria Josè e Umberto di Savoia e al Caffè Nazionale di Aosta, dove si svolgevano gli incontri romantici di re Faruk e Ava Gardner, le soste politiche di Pietro Nenni e Palmiro Togliatti.

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